Roma, Giannini: “Finalmente la squadra ha trovato l’equilibrio”

Parla l’ex numero dieci giallorosso intervistato da una emittente radiofonica locale

L'ex capitano della Roma Giuseppe Giannini

L’ex giallorosso Giuseppe Giannini ne è sicuro: “Finalmente la Roma ha trovato l’equilibrio, e Luis Enrique è stato bravo a cambiare qualcosa”. Il numero dieci della Roma anni ’90, intervistato da una nota emittente radiofonica romana, ha poi voluto fare chiarezza sul suo recente esonero a Grosseto: “Avevamo perso con la Juve Stabia ed avevo pensato di andare via, ma non volevo si dicesse che avevo timore di affrontare il Pescara di Zeman, così sono rimasto. Ma volete sapere cosa mi ha fatto davvero andare via? Un sms. Avevo mandato un messaggio al presidente Camilli, lui non si è degnato di rispondermi, e da quel momento ho deciso che me ne sarei andato. La situazione societaria era insostenibile, soprattutto a causa del massimo dirigente, perché come ha detto Mazzone in una recente intervista i rapporti umani sono tutto. Chiaro che il Presidente voglia essere al corrente di quello che succede e questo avviene  in ogni categoria, ma non puoi essere giudicato solo dal risultato della domenica, non sei un fenomeno se perdi o se vinci una domenica, serve l’equilibrio di saper giudicare il gioco. Subentrare in una situazione positiva era già difficile, quando poi ti accorgi di essere giudicato dal risultato ed in un periodo di tempo limitato, non va bene. Luis Enrique per esempio, ha avuto il tempo per lavorare e dopo mesi si vede il progresso della squadra, e questo va dato come merito alla società. Fosse stato da un’altra parte non sarebbe successo magari, non avrebbe avuto tutto il tempo necessario.Il tecnico qualcosa ha rivisto rispetto all’inizio, anche nel considerare chi non vedeva all’inizio, ed in quello è migliorato, non so se gli è arrivato qualche input dalla società. Da Roma- Juve forse la società gli è stata più vicina”. Giannini ha poi proseguito parlando ancora della Roma: “La Roma ha trovato un equilibrio dopo molte prove, con Totti, Lamela ed Osvaldo, e lo stesso Simplicio che ha dato il suo contributo aiutando il tecnico a trovare il bandolo della matassa. Totti gioca leggermente più basso che con Spalletti, ma uno come lui l’occasione se la crea sempre anche giocando più lontano dalla porta. Ed infatti ha avuto diverse occasioni nelle ultime partite. Osvaldo? Se guardiamo il gol che ha fatto a Bologna è un gol straordinario, praticamente da fermo .All’inizio ha sofferto ma si è adattato ed è giocatore vero, di personalità. Non so se sarei intervenuto come Luis Enrique sull’episodio con Lamela, forse una multa sarebbe stata sufficiente. Non puoi tagliarti le gamne per una discussione, sono cose che capitano e capiteranno sempre”.

Marco Decrestina

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