AS ROMA Garcia le sviste in favore della Roma e le critiche inaccettabili al calcio italiano

Garcia
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In questo campionato la Roma ha un saldo positivo con la sorte e con i direttori di gara. Dopo la notte di Torino e la battaglia mediatica sulle decisioni di Rocchi, peraltro non tutte così a senso unico, regolamento alla mano, come nella Capitale hanno dipinto. sono giunti gli aiuti nella gara con il Sassuolo, il rigorino negato all’Inter (magari ininfluente, ma c’era), la difficile partita di Marassi con Banti non impeccabile e, infine, il pomeriggio di Udine. Non è tanto in discussione la bontà del colpo di testa di Astori ma l’assoluta discrezionalità di un arbitro che prima ha sconfessato il suo assistente, pur avendo la visuale completamente coperta su un episodio millimetrico, infine si è affidato allo stesso (sbagliando) quando aveva tutti i parametri per giudicare e dare rigore ai friulani.

Fosse accaduto a parti invertite, oppure a favore della Juventus in una qualsiasi delle altre 36 giornate di campionato, ci si sarebbe confrontati con interrogazioni parlamentari e vocianti cori di protesta e polemiche. Diversa la scena a cui si è assistiti ad Udine: il tecnico della Roma appena beneficiata di tanta grazia, ha scelto di instradarsi sulla via delle certezze e del sarcasmo piuttosto che mostrare il volto più ragionevole di chi, nel dubbio, è consapevole di averla scampata bella. Lui, che aveva aperto il 2015 tornando a suonare il disco dell’indignazione per i fatti di Torino (“Forse non riuscirò a dimenticare per tutta la stagione o per tutta la vita. Non ho un rammarico per i tre gol irregolari; è il sentimento di ingiustizia che è difficile da cancellare”, 3 gennaio).

 

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