Stralci dell’intervista all’ex giallorosso entusiasta del progetto e fiducioso nelle aspirazioni europee della squadra della Capitale
LECCE ROMA DI FRANCESCO / WEB – Data l’imminente partita della Roma contro il Lecce, il Romanista propone un’intervista in esclusiva all’ex giallorosso Eusebio Di Francesco.
Di seguito alcuni passaggi dell’intervista:
IL PROGETTO DELLA ROMA – “Tenuto conto che nel calcio italiano si fa fatica a parlare di “progetto”, visto che è diventato quasi un’utopia, devo dire che quello che la Roma sta portando avanti dall’inizio dell’anno lo è realmente, avendo scelto di puntare su giocatori giovani e un tecnico anche lui giovane. Un progetto che è condiviso da tutta la società e dalla stessa tifoseria. E questo mi sembra una base importante su cui lavorare. E’ ovvio che la continuità, che per tanti motivi è mancata fino ad oggi alla squadra, sia nelle prestazioni che nei risultati, la si otterrà un po’ di più col tempo. Da parte mia, come ex giocatore e soprattutto appassionato e simpatizzante di questa squadra, mi auguro che possa trovarla già in queste ultime otto partite, che saranno decisive per poter arrivare in Champions“.
TERZO POSTO – “Roma terza? Come no! Quattro punti non sono pochi ma nemmeno tanti. E in 8 partite ce ne sono 24 in palio. E poi, più bagarre c’è, e meglio è. Dico anche che tutte le squadre in corsa per quest’obiettivo hanno dimostrato di non avere, quest’anno, grande continuità. E pertanto, quella che avrà più risorse, fisiche e mentali, da spendere in quest’ultimo scorcio di stagione, l’avrà vinta“.
LECCE-ROMA – “Mi limito a dire che è una partita delicata e fondamentale per tutte e due. Naturalmente, per opposti motivi. L’una deve salvarsi, l’altra – come detto – ha l’obiettivo del terzo posto. Ma che sia una gara complicata lo dimostra il fatto che, di questi tempi, chi affronta le piccole fa spesso fatica“.
RAPPORTO CON LA ROMA – “Basti dire che, quando vado a Trigoria, è come se stessi ancora a casa mia e non fossi mai andato via. Ho un legame fortissimo con Francesco, così come con Vito Scala. O con Bruno (Conti, ndr) e con tutte le persone che vi lavorano all’interno. Io ho un ottimo ricordo di loro e mi auguro che loro lo abbiano di me“.