As Roma, La conferenza stampa di Luis Enrique

Possibilità imminente di mettere una toppa alla brutta sconfitta di Lecce per il tecnico spagnolo oggi messo sotto torchio dagli addetti ai lavori

Un pensierono Luis Enrique durante gli allenamenti a Trigoria (Getty Images)

CONFERENZA STAMPA LUIS ENRIQUE / ROMA – Appuntamento più difficile del solito quello di Luis Enrique con la stampa. Alle ore 11.30 il tecnico delle Asturie risponde alle domande dei giornalisti in vista del match di mercoledì sera allo stadio Olimpico contro l’Udinese.

Di seguito il testo della conferenza stampa

Baldini ha parlato di giocatori sopravvalutati: è d’accordo?

Non ho sentito le dichiarazioni di nessuno, come sempre. Quando devo parlare lo faccio in privato.

Ritiene che ci siano dei giocatori sopravvalutati sotto il profilo del carattere?

Voi volete una lotta e io no. Io vado a lavorare, LAVORARE! Mi prendo le mie responsabilità, di migliorare la squadra: il resto interessa a voi e non a me.

La Champions è lontana? Si vergogna della Roma?

No, mai, sono orgoglioso dei miei calciatori, ORGOGLIOSO di come si comportano e si allenano. Ho visto la disillusione dopo le sconfitte, ma anche qualche partita buona. Dobbiamo migliorare, anche per il livello dei nostri tifosi. Sappiamo quali sono i colori che difendiamo, ma il lavoro è chiaro. Siamo al sesto, settimo posto da tutta la stagione: il terzo posto è lì, ma la classifica dice che siamo sesti. Possiamo farcela, ma fino ad esso no. Io ho l’illusione di arrivare al terzo posto e così anche la squadra.

Si dice orgoglioso, ma a Lecce sembrava estraniato… Nessun cambio, molto distaccato… A cosa pensava?

Alla partita. Cinque anni fa gli allenatori stavano seduti… Non credo cambi molto se sto in piedi o seduto… Per noi era una partita importante. Tutti i tifosi che si arrabbiano, ma non ho mai visto la mancanza di voglia e grinta.

Le sembra che i calciatori la seguono come all’inzio?

Certo, quando vedrò che non lo fanno me ne andrò. Nessuno può dire che questa squadra non potrà diventare qualcosa. Vi chiedo che discorso è parlare a ragazzi giovani cosa volete? Tutti i ragazzi della squadra stanno facendo un lavoro importante, una crescita incredibile… sarà un potenziale incredibile per il futuro, non andiamo a massacrarli. Io sono il colpevole, lasciamo in pace dei ragazzi di 21 anni e anche i calciatori più esperti. Tutti stanno migliorando. Smettetela di raccontare bugie, smettetela di dire sciocchezze! I tifosi devono essere tranquilli, arrabbiati se giochiamo male, ma i ragazzi sono professionisti e si comportano benissimo. Dobbiamo migliorare, tutti quanti e i ragazzi lo fanno o cercano di farlo.

Se c’è tutta questa voglia, dove sta l’identità della squadra?

Credo che la squadra ha appreso, la Roma fa la sua proposta sempre anche se non si vince. Si vedono degli errori da combattere, se fosse facile lo avrei fatto. Mi prendo io ogni responsabilità, lasciamo in pace i ragazzi. Abbiamo bisogno della tranquillità dei tifosi che ci danno sempre, ogni settimana.

Un allenatore può cambiare le motivazioni di una squadra?

E’ chiaro che deve farlo, certo, assolutamente sì.

Ha detto di essere il solo colpevole: questo senso di colpa potrebbe portarla a dimettersi?

Quello che dico lo sento, parlo anche troppo, non ho paura. Io ogni mattina voglio fare il meglio anche sbagliando. Non mi interessa questo discorso, la cosa che mi interessa è la partita di mercoledì. Affinchè i ragazzi giochino con qualità devono avere un clima favorevole. I ragazzi hanno sempre fatto i compiti, sono professionisti. Se non ci siamo riusciti non è perchè non sono uomini, è un discorso diverso. Non posso essere tranquillo, sono esigente. Non sono mai soddisfatto, c’è sempre da migliorare. Io non mi dimetto, solo se non vedessi la squadra seguirmi o se la società pensa sse non sia la persona giusta.

Ogni volta che la Roma deve fare il salto di qualità fallisce: è un gruppo fragile psicologicamente?

No. E’ difficile, ci sono tante situazioni in cui la squadra ha fatto un bel lavoro. Mi aspetto che cambi, domani contro una squadra difficilissima. Li metteremo in difficoltà e abbiamo bisogno del nostro tifo.

Il suo gioco è nuovo: quanto ha pesato non poter lavorare con i centrali di difesa a Riscone?

Credo che dopo nove mesi mi conoscete un po’, quindi sapete che non parlo dei singoli. Se un calciatore si infortuna mi dispiace per la persona, per la sua sofferenza. Io devo migliorare con quelli che possono giocare. Il resto sono scuse.

Come si fa a uscire da questa situazione?

Prendi gli allenatori europei che hanno vinto e chiedigli quanti anni ci sono voluti per vincere. Sai quanti anni ci sono voluti al Barcellona per vincere? (Il giornalista risponde “4-5”) E a Feguson? (“8-10 anni”, risponde. Intervengono vari giornalisti ognuno che fa un esempio di allenatore). Vuoi che mi faccio l’harakiri? Non lo faccio. Bisogna vincere.

Pensa che i tifosi siano orgogliosi della Roma?

Ho detto che sono orgoglioso dei calciatori, ma non che non sia delusissimo quando facciamo brutte figure. I calciatori devono stare al 100% e il clima non deve essere difficile per i calciatori della Roma. Voglio un clima diverso, forse non ce lo meritiamo, lo so.

Perchè nel post gara di Lecce ha detto che dopo il gol di Muriel c’era poco da fare?

Per come è andata la partita, si vedeva che la squadra non aveva un atteggiamento giusto, che eravamo inferiori. L’ho detto dopo.

Vorrebbe un clima diverso…

Io dico ai tifosi che abbiamo bisogno del rappporto con i tifosi. Loro sono da dieci e non siamo alla loro altezza. Cercheremmo di esserlo, non ho mai visto un tifo di questa fedeltà.

La mancanza di feeling è una causa della sconfitta di Lecce?

No no. Io faccio la formazione pensando ai più pronti. Non guardo quando sono arrivati.

Che gara si aspetta dall’Udinese?

L’Udinese è di un livello altissimo, sono tutti di grande livello. Mi aspetto una partita difficilissima. Hanno partezze e verticalizzazioni di un livello top, se sono avanti a noi significa qualcosa.

 

Sara Mascigrande

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