Pescara, Sansovini: “Allenamenti duri ma fruttuosi, con Zeman la Roma può puntare in alto”

Riportiamo l’intervista che il quotidiano Il Romanista ha realizzato con il capitano del Pescara che ha vinto la serie B

Il capitano del Pescara Sansovini

PESCARA SANSOVINI ZEMAN ALLENAMENTI ROMA / WEB – Il quotidiano sportivo Il Romanista ha pubblicato quest’oggi l’intervista realizzata a Marco Sansovini, attaccante e capitano del Pescara appena promosso in serie A. L’intento principale è stato quello di farsi raccontare i metodi di Zeman, capace di portare un gruppo di giovani promettenti e qualche gregario a disputare una stagione trionfale. Ecco il testo dell’intervista:

Con Zeman discutevate della Roma?
Durante la stagione, no. Ma quando l’ho salutato, dopo la conferenza stampa, gli ho fatto l’in bocca al lupo e gli ho detto: “Mister, già che va alla Roma, veda di vincere lo scudetto”.

E lui?

(Sansovini imita in maniera stupefacente la parlata di Zeman, ndr) “Ti piacerebbe, eh?”. “E certo che mi piacerebbe, mì…”, gli ho risposto io.

Lei è romanista

Romanista e virtussino. Ma più virtussino che romanista. E non poco, molto.

Quindi frequentava il Palalottomatica, l’ex casa della Virtus
Ma sta scherzando? Certo. Da ragazzo mi dividevo tra Olimpico e Palaeur. C’erano delle domeniche dove passavo da uno all’altro. D’altronde, col motorino a Roma puoi andare dappertutto

In che settore andava all’Olimpico?
In Curva. Curva Sud. Con gli amici. Ai tempi delle giovanili con la Roma, ho fatto anche il raccattapalle. Mi piaceva stare a bordo campo. Ho continuato ad andare finché il calcio me lo ha permesso.

Ed è proprio allora che ha conosciuto Zeman. Stagione 97/98, poi quella successiva. Lei era in Primavera, lui allenava la Roma.
Sì, come no. D’accordo con Franco Sensi, fu lui a febbraio del ’99 a mandarmi in prestito al Foggia.

Come sono gli allenamenti di Zeman?

Eh, sono duri. Molto duri. Però danno i loro frutti. Applica metodologie di lavoro diverse rispetto a quelle alle quali ero abituato. Non abbiamo mai fatto palestra, che nel calcio è una cosa un po’ inusuale. Però non abbiamo mai avuto infortuni, stavamo sempre bene fisicamente.

Mai?

Mai. Tanti balzi, corsa, scatti, resistenza. Lui intende così l’allenamento, intende così il calcio.

Il Pescara ha preso quasi il doppio dei gol del Torino secondo,ma ha fatto pure il doppio dei gol…
(Sansovini interrompe) La nostra differenza reti è migliore.

Aspetti. Era il preambolo alla domanda: secondo lei, nel curare la fase difensiva Zeman è diventato più accorto?

(Sansovini resta in silenzio qualche secondo) No. Per me insegna sempre le stesse cose. Magari quest’anno sono riuscite di più rispetto al passato. Con questo non voglio dire che noi eravamo più forti delle altre squadre che ha avuto. Semplicemente, che la fase difensiva è stata fatta meglio.

In ogni caso, avete realizzato sempre un gol in più dell’avversario.
Anche due (ride, ndr). Anche tre, a volte.

E lei ha eguagliato il suo primato personale di reti: sedici.
Già. Al derby con l’Ascoli ho anche realizzato la prima tripletta della mia carriera. Con Zeman abbiamo fatto bene sotto tutti i punti di vista. Lo ha detto anche lui: è stata la sua migliore stagione.

Ecco, il punto è questo. I romanisti stravedono per Zeman, però c’è chi teme che quella al Pescara sia stata una stagione irripetibile.
Ci vuole applicazione da parte dei giocatori. Il mister va seguito al cento per cento. È giusto fare dei sacrifici. Un atleta deve farli per raggiungere degli obiettivi importanti. Con i sacrifici, con l’applicazione e con la qualità che hanno i giocatori della Roma, si può puntare ai massimi traguardi. In fondo, il mister è fatto per i grandi picchi: o bene bene, o male male. Non riesco a immaginare però un male male. Mi auguro, e immagino, un bene bene. Se non sarà scudetto, sarà lotta per la Champions. E comunque sono sicuro che la Roma farà un gran campionato.

Lei è una punta, prima o seconda. Invece con Zeman le è capitato quasi sempre di fare l’esterno offensivo ed è riuscito a segnare 16 gol.
Vero, col mister ho fatto solo l’esterno. Non credevo che sarei riuscito a giocare in quel ruolo. Inizialmente ho fatto fatica. Tanta fatica. Poi ho capito che era meglio non ragionare. Bisogna seguire il mister, bisogna fare quello che dice. I risultati si sono visti.

Come lei, anche Totti ha fatto per anni la punta centrale. Con Luis Enrique è tornato trequartista. Dove crede che lo metterà, Zeman?
Gli farà fare quello che vuole. Partirà da una zona dell’attacco, certamente, ma non gli darà dei compiti specifici. Totti può fare qualsiasi cosa anche ora che sta andando avanti con l’età. Totti è Totti. È indiscutibile. E anche il mister lo sa, è uno dei suoi pupilli.

Ne parlavate al Pescara?

Sì. Ci diceva che era l’unico giocatore al quale non stava addosso a livello tattico, a cui lasciava completa libertà.

Immobile e Insigne sono stati accostati alla Roma
.
Per Lorenzo (Insigne, ndr) sarei particolarmente contento. È uno dei giocatori più bravi in Italia ed è pronto per i grandi palcoscenici. È sfrontato. Ha fame e voglia. E non ha paura di mettersi in mostra. Un altro potenziale fuoriclasse è Marco Verratti. Mediano alla Roma ce lo vedo benissimo. Per lui, lo spero. Certo, per il Pescara spero invece che resti, perché dobbiamo affrontare un campionato di Serie A difficilissimo.

Per la prima volta, affronterà la sua Roma da avversario.

Sarà una bella emozione. Senza dubbio. Poi le racconterò che cosa ho provato.

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