As Roma, Totti: “Nessuno ha mai vinto due scudetti con la Roma, ci proverò”

Parla il Capitano dopo la celebrazione a Trigoria

Il capitano della Roma Francesco Totti
Il capitano della Roma Francesco Totti

TOTTI SCUDETTO / ASROMALIVE.IT – Nel giorno del 20° anniversario dal suo debutto in Serie A, Francesco Totti racconta le sue emozioni ai microfoni di Sky Sport.

Ti aspettavi questa sorpresa tra squadra e dipendenti?
Si, come ho detto prima, ringrazio tutti. E’ stata una sorpresa inaspettata anche se qualcosa avevo sentito, ma non pensavo tutta questa accoglienza”.

Il meglio deve ancora venire?
“Speriamo sia vero e che sia di buon auspicio. Questo è un giorno indimenticabile che rimarrà nella storia di Totti persona. Nella storia non di Totti, ma di Francesco”.

Hai appassionato tre generazioni. Primi ricordi dei viaggi con mamma Fiorella?
“Li ha più lei, perché io mi addormentavo. Ho avuto una famiglia che mi ha insegnato tanto. Il rispetto e come comportarsi che è la cosa pià importante”.

Papà e fratello c’erano?
“Si, erano emozionatissimi. Restano sempre in disparte, ma mi ha fatto piacere che c’erano anche loro”.

Buffon ha parlato del gol del 2001, le rivedi quelle immagini?
“Si, le rivedo spesso. Spero che possano esserci altre di quelle giornate gloriose. Quelli sono momenti indimenticabili che sia noi romani e romanisti speriamo possano essercene altre”.

Nessuno ha mai vinto due scudetti con la Roma, speri che possa farcela?
“Lo spero, vediamo quanti anni farò di contratto e se ci sarà la possibilità di vincerlo. La società ha detto che vuole vincere presto, vediamo. Certo nessuno ha vinto due scudetti ed è difficile”

Se avessi iniziato prima da centravanti?
“Beh, penso che avrei già superato Piola. Se questi sono i numeri lo avrei ripreso, ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Spero di continuare così e di continuare a far divertire la gente”.

Non è stato facile venir fuori da certi infortuni, cosa ti ha dato la forza?
“Il carattere, in alcuni momenti non conoscevo tutto il mio carattere interiore. Dgli infortuni ho capito che ho un carattere forte”.

Il Mondiale?
“Da qui ad un anno possono succedere tante cose. Io penso al presente, domenica dopo domenica e a mantenermi in questa condizione. E’ normale che ci sarà un momento in cui avrò una flessione nel periodo annuale, ma tornerò come sono ora”.

Pensieri sull’esordio?
“Un sogno realizzato. Ero con tanti campioni che vedevo da lontano. In quel momento ero spensierato e giovane e pensavo solo a divertirmi. Mano a mano ho capito che era una professione e mi sono impegnato”.

Ti è mai venuto il rimpianto di aver voluto fare un passo indietro in Nazionale, magari l’Europeo lo vincevamo?
“No, quando prendo una decisione è quella. E’ normale che far parte della Nazionale è il sogno di tutti. Io ho avuto la fortuna di chiuderla in bellezza vincenzo un Mondiale che è la cosa più grande che un giocatore possa vincere. Sto attraversando un grandissimo momento, poi se da qui al Brasile starò bene ne parlerò con Prandelli e vedremo”.

C’è qualche rimpianto per questa stagione?
“Si, come organico siamo inferiori solo alla Juventus, ma singolarmente siamo più forti. La Juve è più squadra, ha più gruppo e più voglia, vogliono sempre vincere. Questo ci manca ancora”.

Per chi non vive a Roma non capisce il legame con la città. Quanto conta la città e la squadra?
“La città sembra di avere tanti fratelli. Dovunque vado ho tanti fratelli. Forse perché sono romano e romanista e ho indossato un’unica maglia. Noi romani siamo molto appiccicosi. Ho fatto una scelta di cuore e sono voluto rimanere sempre con la stessa maglia e questo mi ha agevolato sotto molto punti di vista”.

(Viene mostrato un video di un’ospitata a Rete Oro nel 1996 in cui ricorda un aneddoto del suo approdo alla Roma che preferì alla Lazio).

Battuta sulla Lazio pronta?
“Quella c’è sempre pronta. Io alla Lazio? Sarebbe stata una cosa impossibile, avrei fatto un altro sport. Ho scelto la Roma, fortunatamente”.

A 22 anni la prima volta da capitano…
“Ero giovane (ride, ndr). Io penso che lì si è racchiuso tutto il sogno che avevo prefissato. La maglia numero dieci e la fascia da capitano. Poi è normale che per un romano e romanista vale doppio”.

Capitolo Zeman, è anche merito suo delle tue condizioni di forma?
“Si, lo ribadisco di nuovo. Una preparazione importantissima, già fatta tredici anni fa e sapevo a cosa andavo incontro”.

L’anno prossimo la rifarai?
“Da solo (ride, ndr)”.

Con Ilary Blasi hai mai pensato di fare televisione in futuro?
“Innanzitutto Sandra e Raimondo Vianello sono unici. Ci hanno chiamato tanti programmi, ci abbiamo pensato, ma per ora li accantoniamo perché abbiamo impegni importanti, io con il calcio e lei con la televisione. Poi vedremo, ma sarà difficile perché…non ci riesco…”

Immagino ‘Ufficio Totti’…
“Più che ufficio è un ricordo dove tengo le cose più importanti. Tengo magliette, fasce e maglie dei campioni che ho incontrato. Magliette di alcuni amici. E’ un ricordo che fa piacere a tutti tenere. Tante cose te le dimentichi invece avendole tutte insieme non le dimentichi”.

(CONTINUA)

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