Roma, quanti ricordi legati all’Asics….

L’azienda giapponese ha già collaborato con i giallorossi dal 1994 al 1997 e ha visto “visto” momenti più o meno belli della storia della Roma

Una delle maglie Asics
Una delle maglie Asics

ROMA RICORDI ASICS / ASROMALIVE.IT – In questi ultimi tempi, si è parlato molto del nuovo sponsor che accompagnerà la Roma nelle stagioni a seguire, data la rottura con il marchio Kappa. I due nomi più in voga sono Asics e Nike. Secondo le indiscrezioni raccolte da Asromalive.it, sarebbe molto vicino l’accordo con la seconda delle due. Per l’Asics si tratterebbe, invece, di un ritorno: i giallorossi, infatti, hanno già indossato maglie con il logo della casa giapponese per tre anni, ovvero dal 1994 al 1997. Si tratta di annate che hanno sancito momenti a volte positivi e a volte critici ma comunque importanti per la storia della Roma. Cerchiamo, dunque, di ripercorrere, anno per anno, le tappe di questa micro-storia:

Stagione 1994/1995. La società di Trigoria compie una svolta quasi “epocale”. Lo storico marchio Barilla, infatti, viene sostituito dalla compagnia di assicurazioni Nuova Tirrena mentre il marchio Asics subentra ad Adidas. La squadra, in quella stagione, adotta due tipi di maglie: una con i laccetti nel colletto ed una con i bottoncini. Si tratta della seconda annata di Carlo Mazzone sulla panchina dell’Olimpico e la rosa si presenta rinforzata dall’acquisto di due giocatori dal Napoli: il centrocampista svedese Jonas Thern e la punta uruguaiana Daniel Fonseca. E’ la stagione dello storico derby del 27 novembre, finito 0-3 grazie alle reti di Balbo, Cappioli e dello stesso Fonseca, ma anche di un 3 a 1 imposto all’Inter all’Olimpico o del 3 a 0 del 28 maggio contro la Juventus sempre tra le mura amiche. La Roma, al termine del campionato, arriva quinta. Roberto Muzzi, a fine stagione, darà il suo definitivo addio, da calciatore, ai colori giallorossi.

Stagione 1995/1996. E’ l’anno dell’introduzione della numerazione permanente e del nome del giocatore sulle maglie ma, sempre dal punto di vista delle casacche, questo per la Roma è un anno particolare: viene introdotta, infatti, una maglia verde che sarà utilizzata solo nella trasferta di Coppa Uefa contro lo Slavia Praga, terminata 2 a 0 per la società ceca. La divisa sarà dismessa subito dopo. Ciò, comunque, non porterà fortuna alla Roma perché tutti i tifosi romanisti ricorderanno il ritorno maledetto di quel quarto di finale: dopo aver realizzato una storica rimonta, grazie ad una doppietta di Moriero e ad un gol di capitan Giannini, gli uomini di Mazzone, quasi allo scadere del secondo supplementare, subiranno la rete di Vavra che li eliminerà dalla Coppa Uefa. Nell’estate del 1995, intanto, era arrivato dall’Inter un giocatore che resterà per ben 10 anni a Trigoria: Marco Delvecchio. La maglia di questa stagione ha delle strisce giallo-arancioni sulle spalle dove viene ripetuto continuamente il logo Asics. la Uefa, allora, imporrà di rivedere quelle strisce per non incorrere nelle pubblicità occulta. C’è, inoltre, un nuovo sponsor: non più Nuova Tirrena ma Ina Assitalia. La Roma, a fine stagione, si piazzerà nuovamente quinta ma ci sarà anche l’addio del Principe, quel Giuseppe Giannini che, dopo quindici anni in giallorosso, si trasferirà allo Sturm Graz in Austria.

Stagione 1996/1997. Si tratta di una delle peggiori annate della storia della Roma. Dopo tre anni, Carlo Mazzone lascia Trigoria per far posto a Carlos Bianchi, tecnico argentino fresco di Coppa Intercontinentale con il Velez Sarsfield. Il tecnico favorisce gli acquisti di Omari Tetradze e di Vincent Candela oltre a portare con se il difensore Roberto Trotta. La stagione, però, si rivela un fallimento e, ad Aprile, in seguito alla sconfitta contro il Parma all’Olimpico, Bianchi viene esonerato per far posto alla coppia Liedholm-Sella. A fine campionato, la squadra si ritrova addirittura al dodicesimo posto. Le maglie di quell’anno sono caratterizzate da piccole strisce verticali arancioni con pantaloncini e calzettoni rossi. Per quell’annata viene creata anche una casacca interamente arancione che però non sarà mai utilizzata. E’ l’ultimo atto dell’Asics che, nella stagione 1997/1998 lascerà il posto a Diadora.

Marco Pennacchia

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