Esclusiva Asromalive.it, Carlo Zampa: “Garcia? Spero che abbia l’appoggio della società”

Le dichiarazioni del popolare radiocronista sul nuovo tecnico, su De Rossi, Osvaldo e sul mancato arrivo di Roberto Mancini

Carlo Zampa
Carlo Zampa

ESCLUSIVA ASROMALIVE.IT / ASROMALIVE.IT – Per tutti i tifosi romanisti, la sua è e resterà sempre una voce amica. Si sta parlando di Carlo Zampa, per anni speaker ufficiale dello Stadio Olimpico durante le partite casalinghe della Roma, nonché radiocronista caratteristico e “militante”. Molto attivo attualmente sulle frequenze di Rete Sport, Zampa ha concesso ad Asromalive.it un’intervista dai toni informali, dove ha parlato delle principali questioni al centro del dibattito sulla Roma.

Cosa pensi di Rudi Garcia?

Lo conosco poco, quindi non posso giudicarlo. Prima voglio vedere i fatti, il giudizio verrà di conseguenza. Non ho alcun tipo di prevenzione, anche se mi rendo conto che non è stata la prima scelta della Roma. Visto che, però, è il nuovo tecnico: Viva Rudi Garcia! Speriamo solo che la società gli metta a disposizione i giocatori che lui vuole.

Sono stati due anni di transizione. Cosa deve fare la Roma, ora, per fare il salto di qualità?

Intanto, bisogna tornare in Europa. Questo, secondo me è un anno anche pericoloso, tra virgolette. La Roma non si può permettere di sbagliare per la terza volta consecutiva. Sarebbe un disastro soprattutto dal punto di vista societario. Si deve iniziare un certo tipo di lavoro, quello che non si è riuscito a fare, da un punto di vista tecnico, in due anni. Non c’è stato un progetto tecnico: tre allenatori in due anni. L’allenatore deve avere la possibilità di lavorare almeno 2/3 anni. Speriamo che Garcia abbia la forza e la possibilità di far questo. Non dimentichiamo che Luis Enrique se ne è andato via perché non sopportava più le pressioni della piazza. Garcia deve essere supportato totalmente dalla società.

Ad esempio con Zeman questo non si è verificato…

Purtroppo anche lì: non era la prima scelta. Non tutti i dirigenti erano d’accordo. Quest’anno qualcosa è cambiato perché Baldini è andato via. A lui va tutta la mia stima per l’uomo e per il professionista, anche se ha indubbiamente commesso degli errori. Adesso tutto il settore tecnico è in mano a Sabatini, è un po’ la dittatura di Sabatini, questa. Però spero che, per quello che riguarda la squadra, deciderà Garcia. La squadra dovrà farla Rudi Garcia e Sabatini dovrà cercare di accontentarlo, non deve essere il contrario. Il direttore sportivo deve fare ciò che chiede il tecnico: comprare i giocatori che gli chiede in aggiunta a quelli che già ci sono. La Roma infatti ha una rosa che non deve essere totalmente rifondata. Va migliorata ma ha anche dei buoni giocatori.

Parlando appunto di chi resta e chi va, come giudichi le parole di De Rossi sull’ambiente romano? E secondo te resterà a Roma?

Guarda, se fossi un amico vero di Daniele, gli consiglierei di andar via. Purtroppo si è deteriorato il rapporto tra lui e gran parte della tifoseria. Quando parla di “calunnie”, ha perfettamente ragione. Il discorso deve essere scisso. Un conto è l’aspetto professionale, e si può dire che quest’anno è stato il peggiore di De Rossi con la maglia della Roma, per cui è giusto che gli arrivino le critiche; un’altra cosa è la calunnia, la diffamazione, l’insulto, il mettere in mezzo la famiglia e questioni personali che sono tutte da dimostrare. Magari sono state dette cose brutte anche per invidia: lui è un ragazzo estremamente sincero e penso che, per questo, si sia fatto molti nemici. Forse c’è chi ha aspettato che, da parte sua, ci fosse un netto calo di rendimento per alimentare ancor di più queste crudeltà. Gli conviene andar via, perché d’ora in poi non gli verrà perdonato nulla. Quest’anno poi non si perdonerà nulla nemmeno a Totti: c’è la questione del rinnovo contrattuale, c’è il fatto che ha 37 anni…usciranno tante chiacchiere anche su di lui.

Un altro giocatore sul piede di partenza è Osvaldo…

Dal punto di vista tecnico, è uno dei giocatori più forti in assoluto, però dal punto di vista comportamentale ha lasciato a desiderare. Già a Natale, quando non è andato in America con la squadra, si era già rotto qualcosa nel rapporto tra il giocatore e a società. Anche in questo caso, però, l’ultima parola deve spettare al tecnico. Quante volte abbiamo visto giocatori in partenza e poi ripresi quasi per i capelli? Un esempio su tutti è stato Candela. Io mi ricordo di quel giorno. Ero a Vicenza. Alla fine della partita lui ci salutò e disse: “Vado all’Inter“. Invece, è arrivato Capello, che ha bloccato la cessione di Candela. Poi c’è da fare un altro discorso: se c’è l’esigenza, da parte della società, di cedere dei giocatori per fare cassa, a questo punto lo devono dire. Almeno si capirebbe che certe scelte non sono tecniche ma puramente finanziarie.

Tornando al discorso sul nuovo tecnico, tu avevi detto che sarebbe arrivato Mancini…

Era un’informazione che avevo avuto ma non avevo dato la sicurezza al 100%. Era una notizia che mi era arrivata da una persona per me assolutamente affidabile, che quel giorno mi disse: “Guarda che stasera si dimetterà Baldini” e infatti la sera stessa arrivarono le dimissioni. Che Mancini venisse alla Roma era una possibilità molto reale. Non si è concretizzata e non so perché ma i contatti c’erano. Purtroppo sbaglia chi lavora, chi non lavora non sbaglia mai. Da questo punto di vista, però, sono stato in ottima compagnia perché ad esempio l’arrivo certo di Allegri era stato dato in prima pagina sul Corriere della Sera, quindi parliamo del quotidiano più letto in Italia.

Ovviamente non puoi fare il nome di chi ti ha dato la notizia…

Beh no…preferisco di no..

 

Intervista realizzata da Marco Pennacchia

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