Motogp, risorge Valentino ad Assen: primo dopo quasi 3 anni

Grandissima gara del pesarese, è la resurrezione?

Valentino Rossi esulta dopo 3 anni
Valentino Rossi esulta dopo 3 anni

MOTOGP ROSSI ASSEN/ASROMALIVE.IT – Nove titoli mondiali, 106 vittorie totali nel Mondiale, ma non si fa fatica a pensare che questa per Valentino Rossi sia stata la più bella vittoria in carriera.

Erano tre anni (precisamente 993 giorni) che i tifosi del numero 46 ingoiavano solo bocconi amari e delusioni e invece oggi ad Assen il “miracolo” si è compiuto. Se amate il motociclismo non potete che essere contenti per la pagina di sport a cui si è assistito in Olanda. L’università del motociclismo ci ha riproposto in tutto il suo splendore Valentino Rossi che, dopo un digiuno durato oltre due anni e mezzo, ritrova il successo in sella alla Yamaha M1, la moto del destino quella con la quale ha dipinto i capolavori più belli della sua strepitosa carriera. Straordinaria la gara del Dottore, che non vinceva dal 10 ottobre 2010 (Gp della Malesia), e a 34 anni zittisce tutti i detrattori dimostrando di essere tutt’altro che sul viale del tramonto. Ad impressionare è stata soprattutto la condotta di gara veramente encomiabile del nove volte campione del mondo che si è sbarazzato dopo poche curve di tutti i suoi avversari, con sorpassi veramente mozzafiato in particolare quello della chicane prima del rettilineo finale con il quale ha sverniciato prima Marquez e poi Pedrosa, poi prendendo la testa della corsa al 6° giro e giungendo al traguardo dopo una cavalcata solitaria meravigliosa giungendo al traguardo con 2 secondi su Marc Marquez e Cal Crutchlow.

A rendere ancor più epica la gara olandese della MotoGp però ci si è messa l’impresa compiuta da Jorge Lorenzo che, a meno di due giorni dall’infortunio che gli ha provocato la frattura della clavicola sinistra e dall’operazione (nella spalla aveva una placca in titanio con otto viti), è risalito in moto ed è riuscito a concludere con un quinto posto, riuscendo a perdere solamente due punti a Daniel Pedrosa (quarto), vero sconfitto di questa tre giorni olandese. La gara del fuoriclasse maiorchino è stata davvero da libro cuore: scattato dalla 12a casella in griglia è riuscito ad arrivare fino al quarto posto prima di arrendersi al dolore che lo ha relegato in quinta posizione, comunque splendida. Un risultato che zittisce tutti quelli che troppo frettolosamente avevano data per finita la rincorsa al titolo di Lorenzo, che resta il più forte del lotto per distacco. Un Lorenzo che non si considera un eroe (“Il vero eroe è quello che a fine mese non riesce a mangiare, io vengo pagato per fare quello che amo”) e che per un giorno (forse) lascia la scena al compagno di squadra “Ancora incredulo e che non realizza pienamente ciò che è successo”, tuttora incensato dagli addetti ai lavori.

Marquez è contento della vittoria “del suo idolo di infanzia” e Crutchlow gli fa i complimenti: “E’ bello vedere Valentino di nuovo davanti, sono molto contento, se lo merita”. Nonostante gli anni che passano e le rivalità, la vittoria di Valentino fa bene al motociclismo e insieme allo stoicismo di Lorenzo insegnano che non bisogna mai mollare.

Valerio De Santis

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