AS ROMA Garcia, da ‘sergente’ a ‘romanista’

Rudi Garcia
Rudi Garcia
(UEFA.COM – R. Radaelli) Ai tifosi della capitale di solito basta vincere il derby per essere felici per una stagione intera, ma dopo il successo per 2-0 contro la S.S. Lazio domenica la AS Roma può tornare a sognare ‘in grande’: “Questa vittoria può essere importante per il resto della stagione”, ha detto il nuovo tecnico giallorosso Rudi Garcia dopo la partita.

Sotto il francese, arrivato in estate, i Giallorossi hanno vinto quattro partite di campionato su quattro, segnato dieci gol subendone uno solo, e ripreso la vetta della classifica. “Abbiamo rimesso la Chiesa al centro del villaggio”, ha detto il tecnico riprendendo un detto transalpino – e mettendo l’accento sul fatto che dopo due anni e mezzo senza vittorie contro la Lazio la Roma ha finalmente riconquistato la supremazia calcistica cittadina.

Dopo due stagioni deludenti, il ‘sergente’ Garcia ha riportato ordine nello spogliatoio della Roma, puntando su un 4-3-3 nel quale la formazione titolare cambia raramente. Idee chiare che però non significano poca elasticità: il tecnico non nasconde infatti di ascoltare i consigli del suo vice Frédéric Bonpard, con il quale analizza ogni partita alla fine del primo tempo – e non è un caso che tutti e dieci i gol della sua squadra siano arrivati dopo l’intervallo.

Oltre alla vetta della Serie A, il 49enne ex tecnico del LOSC Lille è riuscito anche a entrare nel cuore dei tifosi giallorossi con quel “da oggi sono uno di voi, mi sento davvero romanista” che ha conquistato la ‘piazza’ capitolina. “Vedere i giocatori festeggiare con i tifosi è qualcosa di magico, abbiamo difeso bene e siamo stati pazienti, il lavoro fatto nel primo tempo si è visto nella ripresa.

“Siamo stati bravi a sfruttare il loro calo fisico, ma vedremo se sono stato decisivo a fine stagione, se avremo centrato l’obiettivo di entrare tra le prime cinque, anche se il fatto che le altre squadre abbiano impegni europei può aiutarci”, ha continuato il tecnico rimettendo i piedi per terra e confermando la sua visione del calcio.

“Non giochiamo come la Juventus, la mia filosofia è quella di attaccare e segnare un gol in più dell’avversario. I nostri terzini devono attaccare, come ha fatto [Federico] Balzaretti [autore del primo gol contro la Lazio], è come un simbolo il suo gol, sono contento che abbia segnato lui”. E come successo proprio a Balzaretti dopo il suo gol, quest’anno i tifosi giallorossi potrebbero trovarsi a piangere – ma di gioia.

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