ROMA-BOLOGNA L’analisi tattica: solidità e contropiede. Ed arrivano i gol anche nel primo tempo

Gervinho esulta
Gervinho esulta

Un dato particolare ci sovviene con evidenza pensando al pokerissimo di ieri sera della Roma sul Bologna: i giallorossi alla sesta giornata di campionato hanno finalmente cominciato a segnare anche nel primo tempo. Per una volta la partenza degli uomini di Rudi Garcia non ha rappresentato uno studio tattico quieto e prudente dell’avversario, bensì si è sfruttato il primo episodio positivo, ovvero la punizione di Pjanic con relativo tap-in vincente di Florenzi, per sbloccare il risultato e comandare l’incontro con un gioco ormai ben riconoscibile. La forza della Roma si può notare nel perfetto giro palla, rapido ed efficace, che fa stancare i contendenti per poi bucarli con azioni improvvise in verticale, come quelle da cui nascono entrambe le reti di Gervinho. Proprio l’ivoriano è l’arma in più della formazione romanista per bucare ed affondare le resistenze bolognesi: la sua rapidità e l’ottima predisposizione di inserimento verticale ha letteralmente spezzato la retroguardia avversaria. Particolare la prestazione di capitan Totti, spesso lontano dall’area di rigore ma sempre nel vivo del gioco, trasformatosi in una sorta di regista offensivo, vero fulcro della manovra, elemento indispensabile nel tiqui-taca giallorosso. Infine da segnalare il movimento omogeneo e sicuro della linea difensiva, mai presa in contro tempo, con Benatia e Castan che hanno sempre giocato d’anticipo sui tentativi di Cristaldo e compagni.

Keivan Karimi

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