LEGGE STADI Pancalli: “Avremo nuovi impianti quando le norme lo permetteranno”

Pancalli su scommessopoli
Pancalli su scommessopoli

«Gli stadi li avremo quando si riuscirà a concepire una norma che agevoli quei tortuosi percorsi burocratici che vanno seguiti per la realizzazione di un impianto sportivo». Queste le parole di Luca Pancalli, assessore alla Qualità della Vita e Sport per il comune di Roma, a margine della conferenza ‘Oltre le paralimpiadi: sport, tecnologia e nuove abilita« tenutasi oggi a Villa Wolkonsky. Il presidente del comitato paralimpico italiano ha parlato dell’importanza della modernizzazione degli impianti: “La modernizzazione è qualcosa di strategico e fondamentale per avere impianti efficienti in relazione ai tempi che cambiano”, ha detto.

Occorre un’impiantistica confacente alle dimensione del nostro paese: in alcune realtà abbiamo una forte concentrazione di impianti, in altri un’assenza totale. Dobbiamo diffondere lo sport nel paese e la cultura sportiva senza speculazioni accompagnando il tutto con una strategia di governo impiantistica che faccia da cabina di regia”, ha aggiunto.

Fonte: adnkronos

«L’emendamento stadi è stato stralciato dalla legge di stabilità? È la prova provata della difficoltà di dire una parola fine a positiva a una norma sugli impianti sportivi che non aveva già trovato riscontro positivo nella precedente legislatura. Tutti quanti noi, come dichiarato dal presidente del Coni Malagò, che molto si è impegnato, abbiamo comunque fiducia che il percorso parlamentare non significhi un’attesa molto lunga perchè non possiamo permettercelo». Lo ha detto il presidente della Figc, Giancarlo Abete, al termine del consiglio federale di oggi.

«Rimane l’impegno del Governo e dei parlamentari e l’auspicio che il presidente Letta e il vicepremier Alfano avevano assunto in sede Coni e in assemblea di Lega di A. La discussione e i problemi riguardano due aree specifiche: gli edifici residenziali e la contiguità. Speriamo che l’iter parlamentare faccia chiarezza e consenta di avere una legge necessaria e a costo zero per riattivare un volano per il paese e creare le condizioni potenziali per lo sviluppo del nostro calcio. È diventato difficile fare qualsiasi cosa mentre è facile che certe cose non si facciano. Nell’Italia di oggi aumenta questo tipo di differenziale». Abete quindi ammette che «la preoccupazione non può non esserci perchè l’esperienza la legittima».

«Sappiamo che la legislatura è diversa da quella passata e la fiducia permane – conclude – perchè ci sia un percorso che non determini una mortificazione per il mondo del calcio».

Fonte: ansa

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