Totti: “Non ho mai cacciato allenatori”. E sul Real Madrid…

Francesco Totti
Francesco Totti ©Getty Images

NOTIZIE AS ROMA DICHIARAZIONI TOTTI – Il capitano della Roma Francesco Totti compie oggi 40 anni, e sono tantissimi i contributi che gli stanno giungendo dalle varie parti del mondo (leggi qui cosa ha detto Antonio Cassano). Nel giorno del suo compleanno, il capitano rilascia un’intervista a Sky Sport.

Ecco le sue dichiarazioni:

Cosa si prova a leggere i tanti messaggi che arrivano nel giorno del tuo 40° compleanno?
Li ringrazio di cuore, non me lo sarei mai aspettato. Fa piacere sentire questi auguri di grandi icone, mi gratificano tanto.

Messi ti vuole vedere altri due anni, lo accontenterai?
Non so se ci riuscirò, lo ringrazio tanto. L’ho conosciuto di persona, un fenomeno anche fuori dal campo, ogni tanto ci scambiamo messaggi. Se ricevo tutti questi auguri vorrà dire che qualcosa di buono l’ho fatta.

Su Alex Del Piero
Il 4 a 0 lo ricorda bene (ride ndr). Sono contento, siamo sempre stati amici. Non c’è mai stata concorrenza, abbiamo sempre cercato di raggiungere gli obiettivi insieme e quello calcistico l’abbiamo raggiunto. Sono contento di aver conosciuto una persona così. 

Molti tuoi compagni di quel Mondiale hanno smesso, tu come hai fatto ad arrivare a questi livelli a 40 anni?
Forse ero più giovane. Non so darti una risposta precisa, ho sempre cercato di essere un professionista serio anche se qualche infortunio mi ha frenato. Però la voglia, la passione, il divertimento ancora ci sono e lo vedo durante la settimana, quando vengo a Trigoria lo faccio ancora con il sorriso.

Cosa consigli a chi ha 16 anni, l’età in cui hai esordito?
A 16 anni bisogna divertirsi. Esordire a quell’età non è semplice, ma con la voglia e la determinazione si riesca a ottenere quello che ognuno ha dentro di se. La passione ti aiuta a vedere quello che ti può riservare il futuro, così dai il massimo per te stesso e la squadra.

Quali sono stati i tuoi momenti più difficili?
Gli infortuni. Anche prima del rinnovo del penultimo contratto, in cui ho pensato di cambiare aria, ma fortunatamente sono qua.

Hai fatto gli scongiuri questa mattina?
Sinceramente stamattina, come ho detto ai miei colleghi, volevo staccare il telefono e darmi malato. Pensandoci bene poi era un giorno importante quindi ho voluto tenermi queste cose belle per me. Dubbio se fossi andato via da Roma… So quanto è bella la città e quanto mi vuole bene.

Quando sei stato vicino ad andar via?
L’anno di Capello, dopo lo scudetto, sono stato molto vicino al Real Madrid. Quella era la strada dove volevo proseguire la mia carriera, in Italia non sarei mai andato da nessuna parte.

Perché non sei andato?
Sono cambiate tantissime cose, avevo bisticciato col presidente e lui non voleva, poi la famiglia, gli amici stretti mi hanno fatto capire tante cose che a Madrid non avrei trovato.

Le litigate con gli allenatori?
Le discussioni ci stanno ma io non ho mai litigato con nessuno. Non ho mai cacciato allenatori o chiamato allenatori. “Io faccio parte del gruppo, ho sempre remato per la mia società.

Amici e nemici nel calcio?
Il mio amico più grande nel calcio è Candela. Lo frequento ancora. Io ho sempre rispettato tutti, poi è normale che qualcuno mi sia rimasto più antipatico.

L’età rende più saggi?
Certo, a 40 anni si pensa globalmente, non solamente al calcio. Ho una bella famiglia, perciò sto al 50%, quando vengo a Trigoria lascio tutto fuori, quando sto a casa lascio il calcio fuori.

Se dovesse scegliere un giorno di questi 40 anni?
Penso l’esordio in Serie A. Da lì è partito tutto.


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