Spalletti, l’addio annunciato e la ‘guerra inventata’

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Luciano Spallett ©Getty Images

Era passato appena un anno e mezzo, eppure è già tempo d’addio per il tecnico della Roma. Spalletti già ai saluti. Un divorzio annunciato da tempo. L’ambiente, la tifoseria, tutti respiravano il malumore tra tecnico e giocatori. O, forse, maggiormente il cattivo rapporto tra lui e Totti. Lasciava la Roma con queste parole, il tecnico toscano: “Guerra mai esistita con Francesco Totti. Qualcosa l’ho sbagliata anch’io, potevamo fare meglio come collettivo”. E infine, sul successore: “Spero che Di Francesco o Montella allenino la Roma, la conoscono”. Infine, Spalletti si congeda con un epitaffio: “Ho letto una cosa, non escludo il ritorno. Mi garba questa cosa”.

Spalletti Roma, addio annunciato

Il tecnico parla di una guerra creata ad arte. Di una sorta di complotto. Di qualcosa che ha messo su la stampa o, forse, la tifoseria stessa. Certo, qualche errore lo riconosce, ma siamo sicuri che a Spalletti piacesse l’ambiente giallorosso? Il tecnico ha avvertito sin dall’inizio che la situazione non era delle più rosee. Il conflitto con la tifoseria ha avuto come oggetto principale il rapporto con Francesco Totti. Diverse volte, l’allenatore l’ha tenuto in panchina e dagli spalti sono piovute critiche come in un temporale. Sì, forse la tifoseria non avrà fatto chissà cosa per instaurare un rapporto di stima reciproca – quantomeno – con Spalletti. Il mister invece? La guerra sarà pure stata inventata, ma l’addio non è stato dei migliori. Un addio che ha il gusto di ‘vendetta’. Quello di Spalletti sembra l’addio di uno che aveva qualcosa da dire da tempo e ha trovato finalmente il modo per tirarla fuori. Come sarà ricordato, in futuro, dai tifosi giallorossi?

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