“Squadre italiane non pulite”: accusa pesantissima, Serie A sotto choc

La bordata in diretta non è passata inosservata ed ha immediatamente fatto il giro del web: “Non erano puliti, ma non posso fare nomi”.

Pur con qualche difficoltà e limite strutturale, il calcio italiano sta ritornando lentamente a ritagliarsi un ruolo importante nello scacchiere internazionale. I tempi nei quali le compagini di Serie A svettavano in lungo e in largo, però, sono ancora lontani. Nel rievocare la forza delle squadre italiane che soprattutto a cavallo tra gli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio dettavano legge, però, c’è chi ha proiettato sui loro successi un’ombra per certi aspetti inquietante.

Serie A, grave accusa di doping: confessione choc
Gary Neville (LaPresse) – Asromalive.it

Intervenuto nel corso del podcast Stick To Football assieme a Keane e Jamie Carragher, infatti, Gary Neville si è lasciato andare ad una lunga confessione che immediatamente ha calamitato l’attenzione mediatica. L’ex United, parlando delle squadre italiani che i Red Devils affrontarono nei primi anni 2000, ha tuonato: “Credo che ci siano state alcune squadre contro cui abbiamo giocato che non era pulite. Non posso fare nomi o accusare persone, ma nel momento in cui ci si guarda indietro e si vede cosa è uscito fuori, in altri sport, dispiace. Una volta sono uscito dal campo contro una squadra italiana e mi dicevo: “C’è qualcosa non va”. Sono sicuro che anche i miei compagni di squadra la pensassero come me”.

Neville e Keane tuonano: “I calciatori dei club italiani sembravano che non avessero giocato la partita”

Alle parole di Neville hanno fatto quelle di Keane. Intervenuto sempre nello stesso podcast, l’ex capitano del Manchester United ha puntualizzato, rincarando la dose:

“Quando affrontavo alcune squadre uscivo distrutto, ma soprattutto contro un paio di squadre italiane, guardando le facce degli avversari, sembrava che loro non avessero nemmeno giocato la partita”. Sia Neville che Keane non hanno comunque voluto fare nomi. Sotto questo punto di vista, la chiosa è assolutamente emblematica: “Perché non possiamo parlarne? Non sveleremo nomi”.

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