Scommesse, accusa di combine: intervento UFFICIALE dell’AIC

Arriva attraverso un comunicato ufficiale la risposta circa le accuse ricevute nei giorni scorsi su presunte partite truccate

Il calcio italiano rischia di tornare nuovamente nell’occhio del ciclone per le scommesse. Una vera e propria piaga quella delle partite truccate che sembra di nuovo pronta ad abbattersi sul calcio professionistico del nostro Paese.

Scommesse, accusa di combine: intervento UFFICIALE dell'AIC
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Quando si parla di calcioscommesse, il primo pensiero va all’autogol di Andrea Masiello del Bari nel 2011 per il 2-0 del Lecce in quella partita che per i leccesi significava salvezza mentre per i baresi era inconsapevolmente il tradimento del proprio vice-capitano.

Un autorete goffa che lo stesso Masiello definì prima non voluta e successivamente ammise tutto, compresa la volontarietà di quell’autogol. Situazioni ed episodi che mettono sportivamente i brividi e che secondo fonti interne stiamo già rivedendo.

Botta e risposta interna

Ha fatto scalpore la notizia del Presidente del Lecco, Paolo Leonardo Di Nunno, che di recente ha dichiarato senza troppi peli sulla lingua di avere paura dei movimenti strani dei propri tesserati, chiedendo alle autorità di mettere il telefono sotto controllo a tutti i suoi calciatori.

Accuse pubbliche che naturalmente la squadra e i tecnici del Lecco non hanno preso affatto bene, soprattutto poiché arrivate dal loro stesso Presidente. Per questo è stato emesso un comunicato dove: “I Calciatori e i Tecnici tesserati per la società Calcio Lecco 1912 Srl esprimono il proprio sconcerto per le dichiarazioni rilasciate dal Presidente Paolo Leonardo Di Nunno dopo la partita disputata nella giornata di ieri”. 

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Inoltre, le affermazioni sono state etichettate come “diffamatorie” dallo stesso Lecco che respinge fermamente le illazioni del Presidente chiudendo il discorso affermando: “Il nostro gruppo è unito e determinato per continuare, con il massimo impegno, a inseguire una salvezza che a molti sembra impossibile e per difendere l’onore della nostra squadra, della nostra città e dei nostri tifosi, certi di poter sempre onorare sul campo la maglia che indossiamo fino all’ultimo minuto»”

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