JUAN CORI RAZZISTI DERBY / WEB – A parlare questa volta non è un calciatore, un procuratore o un dirigente, bensì la signora Silveira dos Santos, cioè la moglie del difensore giallorosso Juan.
Dato il messaggio di cui si fa portatrice è giusto che le sue parole abbiamo la maggiore eco possibile in modo tale che gli incivili che domenica hanno intonato i cori razzisti verso il brasiliano della Roma possano sentire un commento non istituzionale o di circostanza -per quanto benvenuto-, ma quello di una mamma che porta il figlio allo stadio a vedere una partita importante e tutta una curva se la prende con il papà.
Infatti la reazione di Joao Lucas è nella sua semplicità eloquente: “Lui cresce senza vedere differenze tra i colori della pelle. In famiglia, a scuola, ovunque, non la sente come una diversità. Per questo domenica è rimasto sorpreso. È scoppiato a piangere quando ha visto il papà soffrire per quei buu. Adesso ha sei anni, capisce tutto, non gli si può nascondere più niente. Vede, metabolizza, elabora. E ci sta male”.
Monik parla anche di suo marito: “Juan è troppo buono, non l’ho mai visto insultare nessuno o anche reagire in maniera scomposta verso chi lo ha preso di petto. Solitamente è tranquillo, domenica mi ha sorpreso quando l’ho visto zittire chi ululava. Ha fatto bene. Io avrei fatto anche peggio. Il razzismo è criminale. Non gli era mai successa una cosa del genere, né a Roma né in altre parti dove siamo stati. È stato molto triste“.
Sara Mascigrande
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