Tom Dibenedetto lo aveva detto che lo stadio era una priorità e finalmente ha deciso di accelerare la faccenda. Proprio qualche giorno fa ha deciso di affidarsi ad un gruppo leader del settore ovvero la Cushman&Wakefield che procederà ad una sorta di bando invitando i proprietari di terreni con determinate caratteristiche (numero di ettari, edificabilità, permessi e ordinanze varie) a presentare tutta la documentazione del caso. Poi degli esperti valuteranno e selezioneranno le diverse opzioni. Infine, analisi e stesura del rapporto che dovrebbe avvenire per fine giugno di questo anno.
Poi sarà la Roma a dover decidere tenendo presente la fattibilità anche a livello di bilancio.
La Cushman ha lavorato con i maggiori costrutti locali, da Caltagirone a Parnasi a Scarpellini. E proprio di questi tre soggetti sono i terreni maggiormente indiziati: Tor di Valle (Parnasi), Massimina (Scarpellini), Tor Vergata (Caltagirone).
Il tutto sarà gestito dall’architetto americano Dan Meis specializzato in progettazioni sportive che Mark Pannes ha definito un “Top stade architecht“.
La Roma quindi preme sul pedale dell’accelleratore e lo fa affidandosi a nomi di punta, al “top”, come direbbero gli americani.
Sara Mascigrande
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