RASSEGNA ESTERA / WEB – Il calcio come oppio dei popoli in un’epoca di asfissia. Il calcio come metafora del valore di uno sforzo collettivo e come perdita definitiva di quei complessi di inferiorità che impediscono di sognare.
Un pugno di atleti ineguagliabili, con impresso il gene della vittoria e guidati da un allenatore con le idee chiare e abituato a gestire lui la fortuna degli altri.
Il titolo di ieri compone la trinità dei maggiori tornei al mondo, una prodezza conquistata grazie ad un calcio rappresentato dall’estetica di Xavi Hernandez che ha saputo conciliare concetti contraddittori quali romanticismo e successo. Una eccezionalità che per la squadra di Del Bosque è consuetudine ormai e che l’ha posta tra le grandi del calcio.
Nella calda notte di Kiev, l’Italia -cinque volte campione- ha solo potuto dare maggior lustro al successo iberico. Sia perchè il mister Cesare Prandelli non ha mai rinnegato le sue idee offensive, sia perchè gli Azzurri hanno messo da parte il loro proverbiale pragmatismo e sono riusciti financo a togliere alla Spagna quello che è il bene più prezioso: la palla. Hanno lottato fino all’ultimo senza arrendersi mai.
Per leggere altre notizie de El Mundo clicca qui
Emergono nuove voci intorno all'obbligata rivoluzione che attende la Roma di Daniele De Rossi per…
Giungono nuovi importanti aggiornamenti in merito ai possibili trasferimenti che caratterizzeranno la Serie A nel…
A rischio per Roma-Juventus. L'appuntamento è per domenica sera allo Stadio Olimpico, ma per un…
Il futuro di Antonio Conte potrebbe rivelarsi strettamente collegato a quello di Thiago Motta. L'incrocio…
Roma-Juventus, incrocio ad alta quota: i nomi sul piatto che allargano il tavolo e creano…
Roma-Bayer Leverkusen, non ha convinto la direzione di gara di François Letexier, non perfetto nella…