ROMA PJANIC INTERVISTA / IRDNING – Miralem Pjanic ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Roma Channel dal ritiro austriaco di Irdning. Il centrocampista bosniaco ha parlato della sua prima esperienza a Roma, del proprio paese, degli allenamenti con Zeman e delle aspettative della squadra. Ecco le sue parole:
La Roma ha fatto due ritiri qui. Come ti trovi?
Siamo bene qui, ho sentito che la Roma è venuta prima qui. Ci sono le condizioni per lavorare bene, l’inizio del campionato si avvicina e dobbiamo fare bene quest’ultima fase di preparazione.
Ti era mai capitata una preparazione così dura?
Anche al Lione è stata dura, ma non cosi lunga. Mi sono preparato prima di venire ad allenarmi e mi sono fatto trovare pronto. So che è importante per me per dare il massimo, ed è importante iniziare bene per prendere fiducia e iniziare bene la stagione.
Come ti trovi a Roma dopo il tuo primo anno? Totti e De Rossi parlano molto bene di te…
Hai iniziato presto…
Si, con il Metz e il Lione, ho giocato in Champions e in Nazionale, giocare in partite importanti aiuta anche per avere più fiducia e serenità sul campo. Ho giocato già 5 anni da professionista, proverò a dimostrare di aiutare la squadra, è questo che importa.
La tua famiglia?
E’ stata molto importante per me, è stata fondamentale. Mio padre anche ha giocato a buon livello in ex Jugoslavia, ho iniziato ad amare il calcio. Anche mia madre adesso parla sempre di calcio, in poco tempo può diventare un allenatore (ride, ndr).
La situazione del tuo paese?
Sono passati anni dalla guerra e la situazione è migliore, ma non è come il resto dell’Europa. Spero che il paese si adoperi ancora di più, c’è da lavorare. Come Nazionale proviamo sempre a regalare un sorriso a questa gente, che lo merita, per me è un onore giocare per il mio paese.
Un sondaggio ha rivelato che sei tra i giocatori più amati…
Fa piacere, sicuramente, questo dimostra che quando sto bene voglio sempre dare il massimo per questa maglia.
Il calcio di Zeman, cosa ti ha colpito?
Dove può arrivare questa Roma?
Sicuramente tra le prime tre.
Le punizioni, quanto è stato importante giocare al fianco di Juninho Pernambucano?
Ho imparato tanto da lui, ma tutti giocano un calcio diverso. Provo a fare il possibile per mettere in difficoltà il portere avversario. Per questo tipo di calcio si deve lavorare tanto, posso ancora migliorare, sperodi fare qualche gol in più.
L’infortunio che ha condizionato la tua stagione?
Il calcio è così, è uno sport dove c’è sempre il rischio di infortuni. Spero di essere al 100% per tutta la stagione e poter aiutare i compagni.
Hai provato anche il golf, in questi giorni di ritiro…
Si, ma è difficile.
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