ROMA GRAZIANI QUALITA’ ROSA QUINTO POSTO POCO / ASROMALIVE.IT – Francesco Graziani, attaccante romanista dal 1983 al 1986, ha fornito la sua opinione sulle divergenze tra Zeman, De Rossi e Osvaldo poi si è soffermato principalmente sui maggiori problemi da risolvere in casa Roma. Ecco le sue parole a Centro Suono Sport:
Graziani, cosa ne pensi di quanto accaduto in casa Roma nelle ultime settimane? De Rossi e Osvaldo, accusati da Zeman di pensare più a se stessi che al bene della squadra, poi protagonisti della vittoria a Genova.
“Tra allenatore e giocatori possono esserci dissidi, certe cose dovrebbero rimanere all’interno dello spogliatoio, che è il luogo dove potersi dire tutte le problematiche. All’esterno, però, deve apparire compattezza. Le ultime due partite sono state proficue sotto il profilo dei risultati ma comunque va migliorato l’impatto con la partita che già contro la Juventus, ma anche contro l’Atalanta, non è di certo stato dei migliori“.
Da cosa pensi possa dipendere? E’ mancanza di concentrazione?
“A questi livelli non credo. Ho l’impressione che si cerchi di mettere in campo il progetto dell’allenatore ma si fa fatica ad assimilare gli schemi alla perfezione e ciò crea confusione alla squadra“.
Hai visto Genoa-Roma? Pensi che De Rossi abbia avuto maggiore libertà di manovra?
“Ritengo di sì. Tra l’altro, io andrei a piedi a Lourdes per avere in squadra uno come De Rossi: è completo, sa fare tutto. Attraverso il dialogo con lui, va capito come può essere sfruttato per rendere al meglio. Lo lascerei giocare dove vuole lui e lo stesso vale per Totti. Certi giocatori non vanno limitati, sono risorse troppo importanti per la squadra“.
A tuo avviso ci sono contraddizioni nell’assetto zemaniano?
“Reputo Zeman una persona intelligente. Non può fossilizzarsi sulla sua ideologia di gioco se non ha i giusti interpreti. La squadra non deve essere per forza ad immagine e somiglianza di Zeman. La Roma non può riproporre quanto fatto dal Pescara perché non ha Immobile, Insigne e Sansovini che erano più adatti a quella tipologia di gioco. Lo stesso Totti svaria a tutto campo e non può essere imbrigliato a giocare come un esterno del 4-3-3. Vanno sfruttate le caratteristiche dei singoli. Non deve essere la Roma di Zeman ma la Roma con Zeman allenatore. Vanno sfruttate al meglio le qualità di ogni singolo giocatore“.
Destro fa fatica a giocare da punta centrale e gli viene chiesto di giocare da esterno. Può ricoprire bene questo tipo di ruolo?
“Io quando arrivai a Roma, fui subito chiamato da Liedholm a giocare in maniera diversa con Pruzzo centrale, Conti a destra ed io largo a sinistra. Avevo comunque libertà di movimento quando eravamo in possesso della palla. L’ho fatto perché mi sono convinto che per avere un posto squadra ed essere utile alla causa era il ruolo giusto per me. Anche Destro, in un campionato lungo, sarà utilissimo alla causa“.
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