Watford, Cassetti: ”Sarei rimasto a giocare a Roma. Il derby? Si percepisce tutto nella vigilia”

Parla l’ex terzino giallorosso sulla nuova Roma di Zeman, sul derby e sulle differenze tra calcio inglese e italiano

L’ex terzino giallorosso Marco Cassetti

WATFORD CASSETTI ROMA DERBY VIGILIA / ASROMALIVE.IT – Marco Cassetti è stato nella Roma per ben sei anni (2006 – 2012) ma è bastato un istante ad assicuragli la riconoscenza del popolo giallorosso. Al 77′ del derby del 6 dicembre 2009, infatti, fu lui a segnare il gol che decise la gara: in quell’occasione era la Roma a giocare ”in casa”. Ora la squadra di Zeman si appresta a vivere un’altra stracittadina ed il calciatore, ora al Watford, ha voluto esprimere le sue sensazioni al riguardo ma anche, in generale, sulla sua ex squadra. Queste le sue parole a Rete Sport:

Differenze tra il calcio italiano e quello inglese? E due parole su Zeman…
Qui è molto più fisico, non ci sono pause. Aumenta il tempo effettivo. E’ meno tattico rispetto a quello italiano, anche se io gioco in serie B. Zeman? Il suo gioco è prettamente offensivo. Una volta che la squadra riuscirà a mettere in pratica gli automatismi che provano in settimana, vedrete che la Roma sarà molto propositiva. L’unico problema è che le partite anche se in vantaggio, con lui non sono mai al sicuro.

Stai vedendo la Roma in tv?
Poche volte perchè quì non passa molto il calcio italiano, e non posso dare un giudizio

Cosa chiede Zeman al terzino destro?
Lui e quello sinistro durante la settimana continui a ripetere le stesse situazioni di gioco, gli stessi movimenti, con la verticalizzazione. L’appoggio sul centrocampista mediano o alla punta e riproporsi subito. Viene in automatico.

Su Zeman-De Rossi…
E’ una non notizia. Quando ho sentito Daniele ad inizio stagione mi diceva che era entusiasta di Zeman, che si trovava bene. Non penso che sia un problema di posizione.

Un derby è meglio per un romano o per uno che non lo è?
Sicuramente gente come Francesco o Daniele, e adesso Florenzi, la vivono in maniera differente. Però te la trasmettono anche a te che non sei romano. Io il primo derby che ho vissuto, sei anni fa, ricordo che Daniele aveva una faccia molto tesa, forse perché era ancora tanto giovane. Noi non romani cominciamo a sentirlo come loro dopo qualche anno.

Un ricordo sul derby?
Questa partita la percepisci nella settimana della vigilia perché per strada la gente te lo ricorda. Il tragitto in pulman da Trigoria all’Olimpico è diverso dalle altre partite. Te ne accorgi guardando dal finestrino.

Poi un finale…
Io sarei voluto restare a giocare alla Roma, tanto è che ci tornerò a vivere

 

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