“E’ stata un’esperienza unica, positiva. Sono rimasto li solo un anno, avevo un altro anno di contratto ma sentivo di non poter dar loro più nulla. Quell’esperienza mi ha fatto conoscere altri calciatori e un altro modo di vedere il calcio. Nella Serie A i tecnici aspettano di sapere come si schiera l’avversario, e poi mettono a punto la loro tattica. In Spagna invece l’idea è quella di avere il controllo della palla, ma dipende dai giocatori che hai a disposizione. Il tipo di interpretazione del gioco riflette la propria cultura”.
Fonte: fourfourtwo
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