(G. Capuano) – “La tolleranza zero contro il razzismo negli stadi serviva per dare un messaggio, ma il rischio che i club siano ricattabili esiste”. A parlare è Roberto Massucci, numero due dell’Osservatorio del Viminale sulle manifestazioni sportive: “Questo sistema andrà rivisto, però ci sono segnali che dicono che la guardia sulla violenza negli stadi non può essere abbassata”. E sulla rissa di San Siro è positiva la reazione delle persone perbene “che qualche anno fa non sarebbe nemmeno stata immaginabile”, qualcosa andrà migliorato nella presenza degli steward anche se “hanno risolto la situazione senza l’intervento della Polizia che sarebbe stato disastroso”.
Dottor Massucci, non si è esagerato con la tolleranza zero delle norme anti-razzismo rendendo le società deboli verso gli ultras?
“Siamo in una situazione molto delicata. E’ vero ed è evidente anche per noi, ma in questa fase è necessario dare segnali chiari. Siamo preoccupati che possa innescarsi un meccanismo di debolezza dei club, ma abbiamo anche registrato che nelle prime giornate di campionato certi comportamenti razzisti sono venuti meno. Basta paragonare le multe della passata stagione. Quindi le nuove regole sono importanti e coraggiose”.
Ci sono presidenti che hanno rapporti difficili con le proprie tifoserie ultras, inchieste che hanno mostrato veri e propri tentativi d’estorsione in passato nei confronti di dirigenti di primo piano. Con l’automatismo delle nuove regole non sono ricattabili, anche solo da poche decine di persone?
“E’ un terreno minato e la Giustizia sportiva è autonoma nelle sue scelte. In questa fase noi stiamo con ogni intervento che punti alla legalità, ma il rischio esiste. Alle società dico che oggi hanno opportunità di confronto con le forze dell’ordine che sono quotidiane e, se fossero ricattate, non hanno nemmeno bisogno di andare a fare una denuncia: esistono spazi di collaborazione così stretta nei quali possono segnalarci la cosa. Lo facciano”.
Questo è un momento in cui va dato un segnale forte, ma prima o poi si dovranno ripensare queste norme?
“Sì, la sintesi corretta è questa”.
Ci sono casi in cui il referto dell’arbitro o degli ispettori della Figc sono stati smentiti da atti ufficiali della Digos. Non c’è un problema di armonizzazione delle due attività?
“Il problema esiste, ma questa domanda andrebbe fatta al procuratore della Figc. In passato esisteva il meccanismo delle esimenti che adesso è caduto e la questione è aperta. Per noi forze dell’ordine è impossibile incriminare una persona sulla base di un labiale, impensabile. In questa fase, però, questo rigore da parte della giustizia sportiva è necessario”.
Andrà corretto?
Però in quello spazio caldissimo c’era solo uno steward…
“Gli steward sono figure d’accoglienza e non sono né buttafuori né sceriffi con la casacca gialla”.
Non sono come gli steward inglesi? Anche a Verona – negli scontri dopo la partita col Milan – osservano la scena quasi senza intervenire. In Inghilterra hanno il potere di buttare fuori chi viola le regole…
“Il modello inglese non è solo lo steward e i suoi poteri. Anche da noi uno steward può buttare fuori una persona e sottolineo che a San Siro sono stati capaci di risolvere la situazione da soli e senza l’intervento delle forze di polizia che, se ci fosse stato, sarebbe stato un disastro”.
Avete timori per il derby di Roma?
“Timori è eccessivo, grande attenzione sicuramente. Non ci sono segnali di particolare rischio specifico, ma è innegabile che il contesto è particolare”.
Fonte: Panorama.it
“La tolleranza zero sul razzismo era necessaria, ma siamo preoccupati che possa innescarsi un meccanismo di debolezza dei club nei confronti degli ultras”. In un’intervista a Panorama.it, il numero due dell’Osservatorio del Viminale sulle manifestazioni sportive, Roberto Massucci, parla della svolta nelle norme Figc che hanno portato alla chiusura delle curve di Lazio e Inter alla prima violazione delle norme anti discriminatorie: “Presidenti ricattabili? E’ un terreno minato e la giustizia sportiva e’ autonoma. Noi stiamo agendo con ogni intervento che punti alla legalita’, ma il rischio esiste – ha spiegato Massucci che e’ anche il responsabile della sicurezza della Nazionale azzurra -. Ora serve un segnale ma poi le norme andranno corrette? Si’, la sintesi e’ questa”.
Le societa’, pero’, devono denunciare ogni pressione: “Esistono spazi di confronto quotidiano con noi. Se ricattate lo segnalino”. Sulla rissa di San Siro nel corso di Inter-Juventus, le cui immagini hanno fatto il giro dei siti internet e dei giornali, Massucci sottolinea come “qualche anno fa sarebbe stata impensabile una reazione della gente perbene di quel settore contiguo a quello degli ultras”.
Pochi steward a presidio? “Ci sono cose che vanno migliorate, ma a San Siro sono stati capaci di risolvere la situazione senza l’intervento delle forze dell’ordine, in quel contesto sarebbe stato un disastro”.
Fonte: Agi
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