(M. Pinci) – Roma contro Napoli. Per chi ha seguito le prime sette giornate del campionato in corso, basta sentire i nomi delle due squadre per aver voglia di sedersi e gustarsi lo spettacolo. Prima contro seconda, la capolista a punteggio pieno contro una sfidante che nel suo cammino è inciampata soltanto nel piccolo Sassuolo. Soprattutto, Rudi Garcia contro Rafa Benitez: nomi spagnoli, accenti diversi, la stessa passione per il bel gioco. Assecondato da risultati vincenti.
CONTROPIEDE CONTRO POSSESSO PALLA – Viste da lontano, Roma e Napoli non potrebbero somigliarsi di più: nessuno segna quanto loro, in Italia, 20 gol i giallorossi, 18 gli azzurri, pur conservando la migliori difese del campionato, con la Roma capace di incassare una sola rete. Eppure i tratti distintivi dei due tecnici sono netti, marcati: Garcia ha costruito una squadra che in casa non fatica a tenere il pallino del gioco, ma che poi colpisce preferibilmente in contropiede, affidandosi ai recuperi da De Rossi e Benatia, alla regia lucidissima di Pjanic e Strootman, alla velocità di Gervinho e Florenzi. Frecce innescate dai piedi di Francesco Totti, a 37 anni ancora l’arma in grado di fare la differenza nell’undici del tecnico francese.
intenso e ininterrotto fanno la propria cifra stilistica. Di più, una filosofia. Ma l’efficacia del Napoli è garantita soprattutto da un attacco stellare, che a Higuain può affiancare costantemente Hamsik e Callejon, più uno tra Insigne, Pandev o il belga Mertens. Ali vere, attaccanti capaci di dare profondità e con il vizio del gol. Su tutti, è inevitabile, il centravanti argentino, al rientro dopo aver saltato le partite con Arsenal e Livorno.
BIG NATE DALLE CESSIONI: 163 MLN INCASSATI IN DUE – Curioso che l’esplosione delle due squadre al vertice della classifica sia arrivata per entrambe dopo l’estate dei sacrifici. Nessuno, in Italia, ha venduto bene quanto Roma e Napoli: più di 163 milioni di euro incassati complessivamente dai due club con le proprie cessioni. De Laurentiis ha salutato la partenza di Cavani verso Parigi, a fronte di un assegno da 64,5 milioni. Sabatini e Baldissoni hanno alleggerito la squadra di Pallotta dei nomi di Marquinhos, Osvaldo e Lamela. La differenza l’hanno però fatta i sostituti, se a Trigoria con quelle cifre sono stati acquistati Strootman e Ljajic, Benatia e Gervinho, forse i simboli della rinascita giallorossa. Così come Rafa ha potuto costruire l’asse spagnolo, di lingua – Higuain, Zapata – e nazionalità, grazie al trio iberico Reina, Albiol e Callejon. Spagnolo come Benitez, il collante capace di ridisegnare una squadra già bella e vincente con Mazzarri, per renderla da scudetto.
ORDINE PUBBLICO – A preoccupare più della gara in sé, è la coincidenza a Roma con due manfestazioni in programma in questi giorni. Dalla mattina i Cobas si sono riuniti a Piazza della Repubblica e marceranno verso San Giovanni per chiedere dignità di casa e salari per i lavoratori dipendenti. Ma non è escluso che al corteo possano aggiungersi, alzandone i toni, anche gruppi in arrivo a Roma in vista della manifestazione No Tav che paralizzerà la capitale sabato. Gruppi che – è il timore delle istituzioni – possono subire le infiltrazioni del mondo ultras che guarda alla sfida tra Roma e Napoli – due delle tifoserie tra cui la rivalità è più alta – per creare situazioni di tensione. Per questo a Roma arriveranno rinforzi per i reparti mobili da tutta Italia, 1.000 uomini a presidiare le aree dello stadio dei quasi 4 mila schierati per presidiare le piazze strategiche della città.
Fonte: Repubblica.it
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