(U. Trani) – La Juventus si prende un weekend di relax e la Roma ne approfitta con quel furore che la sta accompagnando da fine agosto. Senza dover per forza certificare la riapertura del torneo, i 51 punti a disposizione, da qui al traguardo mancano 17 gare, servono almeno a creare i presupposti della possibile rimonta per chi rincorre. Garcia e il suo gruppo sono lanciatissimi nell’inseguimento ai campioni d’Italia: il vantaggio è sempre ampio, conoscendo lo spessore e l’esperienza degli uomini di Conte e in assoluto la solidità della capolista, ma le ultime partite, dalla notte del 5 gennaio quando i giallorossi sbandarono a Torino, incidono sul film del campionato che oggi non ha più il finale scontato di tre settimane fa. Bisogna andare oltre la forbice ridotta in classifica. I 6 punti di differenza, determinati dall’esito dello scontro diretto, non rappresentano in assoluto la nuova realtà di questo inizio del nuovo anno. I giallorossi, ancora con la miglior difesa, adesso hanno il secondo attacco. E, negli ultimi due turni, la differenza reti è diventata quasi simile. Più 2 per i bianconeri (36 a 34). Frena chi sta davanti, accelera chi è dietro. L’andamento delle due sfidanti, se non fosse per i punti (fondamentali, ovviamente, per il verdetto finale), oggi è quasi simile.
GESTIONE VINCENTE
ESPERIENZA E PERSONALITÀ
De Sanctis, Maicon, Benatia, Castan, Torosidis, De Rossi, Nainggolan e Gervinho non sono ragazzini. Strootman e Ljajic risultano tali solo anagraficamente: come personalità, nei rispettivi ruoli, ne hanno in esubero. Negli undici di partenza contro il Verona il giovane di giornata era Destro, un altro che fisicamente spaventa l’avversario. L’evoluzione della Roma passa anche attraverso la questione mentale. In campo si sente e si vede il carattere: psicologicamente il gruppo è granitico.
RICAMBI ECCELLENTI
Se il turnover ha un senso, dipende dall’organico che finalmente è completo. Presto Garcia avrà anche Bastos e magari il centrale difensivo. Ma Nainggolan non è mai stato solo un’alternativa e Bastos, come spera il francese, può seguire le orme dell’altro fedelissimo Gervinho. La rosa può fare la differenza nel duello con il collega Conte: Rudi lo sta dimostrando con i fatti. Cioè con le scelte mirate.
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