IL MESSAGGERO Roma, tre punti e via

Dzeko
Dzeko

(U. Trani) La Roma fa il suo dovere e vince al Matusa contro il Frosinone: 2 a 0, risultato in bilico fino all’ultimo secondo. Della gita fuori porta contro la debuttante in A, però, resta solo il successo, il secondo di fila in campionato. Preziosissimo a fine giornata, perché spinge i giallorossi in testa alla classifica. La prestazione del gruppo e le scelte del tecnico fanno discutere, ma i 3 punti contano più di ogni altra riflessione. Non fa niente che i giallorossi costruiscono proprio poco, che Szczesny compie l’unica parata decisiva della gara e sullo 0 a 0, che Totti resta fuori dal gioco e dal coro e che, recidivo dopo il flop di Verona, Gervinho parte dall’inizio e, un giorno sapremo come mai, non viene sostituito. Garcia, con i cambi nella ripresa, pensa contemporaneamente alla vittoria e al Barcellona. Trasforma la squadra da big a operaia. Contro una provinciale, si chiude e rischia. E va a dama, con Stellone che invece s’arrabbia perché Gervasoni che non assegna il rigore per la parata di Digne e il possibile 1 a 1. Occhio, però: di trasferte come questa ce n’è solo una.

ROTAZIONE LIMITATA Garcia non esagera con il turn over, anche se poi lo continuerà in corsa: a parte l’infortunato Pjanic, escono solo Nainggolan e Salah, i più stanchi, nella valutazione del tecnico, dopo gli impegni con le rispettive nazionali. Saranno, però, anche i primi due cambi nella ripresa. Entrano in difesa Ruediger, con De Rossi che torna a centrocampo, Totti e Gervinho in attacco. Il tedesco debutta accanto a Manolas: sono due destri e uno, nell’impostazione, sembra di troppo. Il capitano gioca la prima stagionale e fatica più del previsto: sta quasi accanto a Dzeko, nel 4-2-3-1 che in fase di non possesso palla diventa il classico 4-4-2, con il lavoro dei due esterni d’attacco, Iago Falque più di Gervinho. Serve il sacrificio di entrambi perché Stellone usa bene le corsie del suo 4-4-2, soprattutto a sinistra dove Pavlovic e Soddimo attaccano Florenzi. Anche la catena mancina della Roma, con Digne e Falque che hanno qualità e corsa, funziona decentemente. Le occasioni da rete nascono tutte da lì.

PRESSING FASTIDIOSO L’inedito derby, il primo stagionale, è equilibrato. Il gap impressionante nel monte ingaggi, più 105 milioni per i giallorossi, non si vede. Il Frosinone, ordinato e brillante, fa la sua figura. Disturba i registi Keita e De Rossi e in assoluto i portatori di palla di Garcia. Che subiscono l’aggressività delle punte Ciofani e Dionisi, del mediano Chisbah e anche delle ali Tonev e Soddimo. Manolas e Rudiger soffrono e spesso chiedono la collaborazione di Szczesny che è più disinvolo dei due con i piedi. La Roma, pur avendo il controllo del match, s’impappina nella costruzione. Troppo basso il ritmo: gli avversari si possono allineare nel 4-4-2 di partenza. Dzeko ha due buone chance, su inviti di Iago Falque e Totti. Ma, nel bel mezzo delle due azioni sprecate del centravanti, Szczesny devia in angolo il sinistro da fuori di Tonev: applausi. La Roma, grazie a lui, per la prima volta non prende gol in questo torneo. Prima dell’intervallo, quando meno te l’aspetti, il vantaggio con Iago Falque, sbocciato casualmente da un fallo laterale di Digne il suo tap in è sporcato da Soddimo che spiazza Leali.

OPERAZIONE RISPARMIO Fuori Dzeko, dopo meno di un’ ora, giusto perché c’è la Champions. Tocca a Nainggolan, per il 4-1-4-1 con De Rossi che si abbassa davanti alla difesa e Totti che torna a fare il falso nueve. L’intenzione di Garcia è di difendere il vantaggio e al tempo stesso sfruttare la velocità di Gervinho e Iago Falque che, a metà tempo, lascerà il posto a Salah, mister ripartenza. Stellone, invece, cerca con coraggio il pari nell’ultimo quarto d’ora e inserisce Verde per Dionisi, alzando Tonev da trequartista nel 4-2-3-1. Digne, in area, respinge con le due braccia il cross di Rosi, ma Gervasoni non concede il rigore. Florenzi prende la traversa. Totti non ce la fa più: ecco Iturbe per il finale con le 3 frecce e per il 2 a 0 a fine recupero. Salah ruba il pallone e Iturbe chiude il match. In contropiede.

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