(L. Valdiserri) – Una «cosa» impropriamente chiamata Roma, vestita di grigio e nero come l’Alessandria di Gianni Rivera, ma senza Gianni Rivera, rimedia in Champions un’altra figuraccia. Prendere tre gol in un tempo dal Bate Borisov si avvicina a subirne sette da Manchester United o Bayern Monaco. Per i bielorussi è una vittoria storica: non avevano mai fatto tre punti contro un’italiana. Fin qui quattro pari e quattro sconfitte. Garcia aveva già perso contro il Bate Borisov, quando era sulla panchina del Lilla. Era il 19 settembre 2012 e i francesi inauguravano lo stadio nuovo. Due ko in Champions League contro i bielorussi è sicuramente un record. A rendere la situazione gravissima ma non disperata c’è la vittoria in rimonta del Barcellona, al Camp Nou, contro il Bayer Leverkusen. Fino all’80’, con i tedeschi in avanti, la Roma era fuori. La prossima gara, alla BayArena, sarà già l’ultima spiaggia.
La sconfitta, clamorosa nei pronostici alla vigilia ma lineare per quello che si è visto in campo, è figlia di una presunzione che parte da lontano: quella che ha portato la Roma a Borisov con una lista Uefa di 21 giocatori anziché 22 perché il ds Sabatini non è stato in grado di acquistare il minimo indispensabile di giocatori italiani o di formazione calcistica italiana (lo era, ad esempio, Ljajic). La Roma ha finito con Iago Falque bendato al ginocchio, che lunedì non era nemmeno nella lista dei convocati, e con Soleri, un classe 1997 che non è mai stato nemmeno in panchina in una gara di serie A.
La sconfitta nasce da tre fattori: 1)la formazione completamente sbagliata da Garcia nel primo tempo e corretta troppo tardi nella ripresa; 2) l’approccio distratto e un po’ presuntuoso; 3) gli errori individuali che, però, quando vengono ripetuti con costanza, diventano un problema strutturale del gruppo e non solo la disattenzione del singolo.
Garcia ha commentato come sempre: «Abbiamo commesso troppi errori e, come contro la Sampdoria, abbiamo perso una partita che dovevamo vincere». La società non è per nulla contenta di questa stagione e Palermo sarà un passaggio decisivo. In caso di sconfitta nulla è da escludere, ma le colpe non sono certo solo di Garcia.
Per tutto il primo tempo il Bate ha attaccato la zona di Florenzi, che non è un terzino e che non è mai stato aiutato da Iturbe (disastroso) o da Salah. Da lì sono nati tre gol, compreso l’harakiri di Szczesny sul secondo gol (altra scelta sbagliata di Garcia: il polacco non è sembrato pronto). Corretta la squadra con Torosidis terzino e Florenzi «alto», la Roma ha segnato due gol nella ripresa e sfiorato il terzo (traversa di Florenzi). Poteva pareggiare, ma non lo avrebbe meritato. Adesso dovrà guadagnarsi la qualificazione in una specie di andata/ritorno con il Bayer Leverkusen, partendo però con due punti in meno in classifica.
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