Non andare allo stadio non significa abbandonare la Roma. La scelta è politica o sociale: lo sciopero della Curva è all’Olimpico, l’amore per la Roma viene solo trasferito. E’ successo a quei più di mille sostenitori giallorossi che, ormai da qualche tempo a questa parte, hanno deciso di disertate lo stadio perché in disaccordo con le decisioni prese dal prefetto Gabrielli. Bene: sabato mentre la Roma era in campo, quei tifosi si sono trasferiti in blocco a Tiburtino terzo, in un campo di calcetto dello Sporting di zona. Radiolina all’orecchio, fumogeni, qualche botto fuori posto, ma tanta passione e tifo per la Roma. Con conseguenti boati ai gol dellaMagica.
SOLIDARIETÀ – La protesta dei tifosi della Roma contro la divisione della Sud, e non è la prima volta, incassa il sostegno fuori dall’Italia. Dopo i sostenitori del Panathinaikos, che nelle scorse settimane aveva esposto lo striscione, “La Curva Sud non si divide“, anche i tifosi dell’ Hammarby, club svedese di prima divisione, hanno manifestato il loro sostegno alla causa. Stessa scritta è apparsa ieri pomeriggio sugli spalti della Tele2 Arena di Stoccolma, nel corso della gara di campionato tra Hammarby ed Helsingborg. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Messaggero.
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