Due prove eccellenti sfoderate mercoledì scorso in Champions e stavolta nell’arena del San Paolo. La settimana del riscatto per Wojciech Szczesny. Dopo aver virtualmente regalato al club giallorosso gli ottavi di Champions, stavolta il polacco sui titoli di coda ha disinnescato la gioia del Napoli, che pareva già incollata prima sui piedi di Hamsik e poi su quelli di Mertens. Un segnale chiaro per dire al mondo del pallone che la Roma c’è ancora e che è presto per considerarla tagliata fuori.
Forse adesso si può cominciare a risalire, a dispetto di tutte le voci che vogliono già il d.s.Sabatini impegnato nella ricerca di un nuovoportiere per la prossima stagione. I nomi sono noti: da Sirigu (Psg) ad Alisson (Internacional). Ma proprio in questi giorni difficili, proprio quando ha conosciuto la panchina per scelta tecnica contro l’Atalanta, Szczesny ha mostrato il carattere che ci si aspettava da lui. Pensate che nell’ottobre 2013, quando il suo Arsenal batté il Napoli di Mazzarri per 2-0, liberò parole più irridenti del «Buona porta inviolata (in inglese, ndr )» di ieri: «Non ho dovuto fare granché, ho visto la partita come un tifoso privilegiato, dal campo». Ma la scaramanzia non fa parte del suo bagaglio, visto che al ritorno i partenopei vinsero 2-0 con reti di Higuain e Callejon, guarda caso due che stavolta non hanno inciso come temuto.
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