Detto, fatto. L’epurazione, più che la rivoluzione, è ormai servita. Dopo l’addio forzato di De Rossi, a cui non è stato rinnovato il contratto, è il turno di Manolas che passa al Napoli per 34 milioni di euro. Poi sarà la volta di Dzeko, l’affare con l’Inter nonostante i numerosi tira e molla si farà. A parte Kolarov, la Roma ha mandato via i calciatori che avevano maggiore influenza nello spogliatoio. Senza nemmeno più Totti come dirigente, la Roma è rimasta senza bandiere e priva di punti di riferimento. Un rischio non di poco conto: si punterà sui giovani, che dovranno creare un blocco unico, senza “prime donne”, e sul gioco offensivo di Fonseca che dovrà esaltarli. Se la rivoluzione avrà successo o meno lo dirà solo il campo e serviranno parecchie vittorie per convincere i tifosi, il cui entusiasmo è ai minimi storici.
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