Sono mesi difficili per l’Italia e il mondo intero. L’emergenza Coronavirus sta mettendo a dura prova tutte le popolazioni e anche l’economia è in grande affanno, come testimoniano anche i ripetuti crolli delle borse.
Questa pandemia complica la vita anche ai club di calcio, che inevitabilmente stanno avendo delle perdite. Dai mancati incassi al botteghino a quelli probabili derivati da diritti televisivi e sponsorship, che probabilmente chiederanno una decurtazione visto lo stop alle partite.
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E allora negli ultimi giorni si è parlato anche di un possibile taglio agli stipendi dei giocatori – così come scrive il Messaggero – e si starebbe pensando ad un sistema di aliquote per tutelare anche quei calciatori che non percepiscono centinaia di migliaia di euro al mese.
A sostenere l’ipotesi del taglio degli stipendi è stato anche lo stesso presidente della Figc Gravina, che ha detto: «Il taglio ingaggi non deve essere un tabù in un momento di emergenza. Siamo chiamati a un gesto di grande responsabilità, dobbiamo dare contenuto a quel contenitore chiamato solidarietà».
Adesso dunque la palla passa ai calciatori e agli allenatori. I loro rappresentanti di categoria, ovvero Renzo Ulivieri e Damiano Tommasi, hanno aperto a questa possibilità. E del resto verrebbe davvero complicato dire di no in questo periodo nel quale milioni e milioni di italiani stanno facendo sacrifici e magari hanno le serrande abbassate, impossibilitati anche loro a svolgere il loro lavoro quotidiano.