Manchester City, la decisione del TAS sull’esclusione dalla Champions

Manchester City, la decisione del TAS annulla la squalifica che era stata inflitta per la violazione del Fair Play finanziario. La squadra allenata da Guardiola potrà regolarmente giocare in Champions League nelle prossime due stagioni.

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Riccardi @ Getty Images

Cambia il futuro del Manchester City e del suo allenatore Guardiola. L’esclusione dalla Champions League avrebbe probabilmente portato a un addio dell’allenatore e anche di numerose stelle della società inglese. E invece cambia tutto. Il Tribunale Arbitrale dello Sport ha infatti annunciato che grazie ad alcune verifiche approfondite ha potuto stabilire che il Manchester City non ha truccato i suoi bilanci, come era stato invece indicato dalla UEFA nello scorso mese di febbraio.

La decisione del TAS annulla così la precedente squalifica che era stata decisa dal CFCB, Organo di Controllo Finanziario (CFCB). Il Manchester City potrà così regolarmente partecipare alla Champions League delle prossime due stagioni. La multa di 30 milioni di euro che era stata inizialmente comminata, è stata invece ridotta a 10. Non avendo truccato i conti il City allo stesso tempo
non ha collaborato tempestivamente con le autorità della UEFA.

In base alle motivazioni fornite dal Tribunale Arbitrale dello Sport, il Manchester City aveva ricevuto l’autorizzazione a “mascherare” i fondi azionari come contributi di sponsorizzazione. Così facendo non avrebbe violato i regolamenti del Fair Play finanziario. Questa sentenza, secondo quanto espresso dal TAS, è arrivata tramite una approfondita valutazione della grande mole di informazioni che il club ha presentato in sua difesa.

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Manchester City, niente squalifica

Il Manchester City, che dal 2008 è di proprietà dello sceicco arabo Mansur bin Zayd Al Nahyan, a febbraio scorso aveva ricevuto una multa da 30 milioni di euro e una squalifica dalle competizioni europee delle stagioni 2020-21 e 2021-22 con l’accusa di avere violato il Fair play finanziario, introdottoe dalla UEFA per imporre ai club di calcio di autofinanziarsi non facendo così ricorso ai patrimoni privati.

Secondo le accuse dell’Organo di Controllo Finanziario della UEFA, il Manchester City aveva usato una serie di stratagemmi per aggirare il Fair Play finanziario tra il 2012 e il 2016. Accuse parzialmente smontate da TAS che ha così riammesso la squadra di Guardiola alle prossime due edizioni della Champions League.

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