José Mourinho ha parlato in un’intervista con Rio Ferdinand di alcuni temi tra cui naturalmente l’esperienza giallorossa
L’esonero di José Mourinho è stato tra i più chiacchierati della storia recente della Roma. Un addio arrivato a stagione in corso nonostante l’accesso ai sedicesimi di Europa League, anche se bisogna considerare il nono posto e l’eliminazione dalla Coppa Italia.
Insomma, una situazione generale che ha portato la società giallorossa ad accompagnare alla porta il tecnico lusitano, protagonista di due finali europee in altrettante stagioni. La prima vinta, vale a dire la storica notte di Tirana contro il Feyenoord in Conference League, mentre la seconda poco fortunata con il Siviglia. In quel caso si trattava di Europa League e la sfida terminò ai rigori sorridendo alla squadra spagnola, una sconfitta mai andata giù al tecnico portoghese per la questione arbitraggio.
Al posto dello Special One è arrivato Daniele De Rossi, un sogno diventato realtà per colui che più di tutti, a parte Francesco Totti naturalmente, ha vestito la maglia giallorossa. De Rossi ha preso le redini della squadra di Mourinho cominciando piuttosto bene in campionato e ottenendo 9 punti in 4 partite con le vittorie contro Verona, Salernitana e Cagliari più la sconfitta con l’Inter.
Tornando a José Mourinho, il tecnico portoghese ha parlato in un’intervista con Rio Ferdinand, storico ex difensore dell’Inghilterra e del Manchester United, affrontando anche il discorso relativo alla Roma e ai due di picche dati per restare nella Capitale: “I tifosi sono sempre il cuore della squadra di calcio, senza di loro non esiste una squadra di calcio, ma solo un’azienda che quando decide si deve rispettare. Posso dire che è quello che mi ha fatto più male perché ho dato tutto, ho dato il mio cuore, ho dato anche opzioni che potrebbero essere considerate magari non totalmente intelligenti dal punto di vista professionale. Ho rifiutato grandi opportunità di lavoro. Il primo anno ho detto no al Portogallo e poi una grossa offerta dall’Arabia. Fu un’offerta enorme, ma in questa situazione ho deciso ascoltando le emozioni anche se sono molto pragmatico. Quando sono stato mandato via dalla Roma mi ha fatto male. Io ho la sensazione di aver portato tanta gioia ai tifosi, due finali consecutive non accadano spesso, specialmente in un club come la Roma. Quando camminavo per strada la gente mi urlava ‘Portaci a Dublino!’. Nella testa avevo in mente la terza finale europea consecutiva, ma bisogna rispettare la decisione del proprietario del club e io la sto rispettando”.
Chiosa finale sul suo sentirsi veramente ricambiato dalla Roma: “Non voglio parlare della Roma oltre a ciò che ho detto, non entrerò dettagli. Dopo aver lasciato un club bisogna andare avanti e imparare da quell’esperienza, no voglio parlare pubblicamente di quanto accaduto. Non è la prima volta che lascio un club, ma è la prima volta che sento una sensazione diversa.”.
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