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L’Inter di Simone Inzaghi è stata pesantemente criticata a causa delle vicissitudini finanziarie incontrate nel recente passato

Se a Milano c’è ancora qualche sognatore in maglia rossonera che continua a riporre le proprie speranze nell’assenza di una matematica certezza relativa a chi alzerà la coppa della Serie A al termine del campionato, il campo e il calendario sembrano decretare con plateale certezza l’esito di questa stagione della massima lega italiana. La corazzata di Simone Inzaghi, complice l’uscita dalla coppa dalle grandi orecchie, o anche semplicemente per inerzia, ha sostanzialmente già una mano sulla coppa della Serie A… Quattordici punti di vantaggio, nessun impegno europeo di cui preoccuparsi al momento delle formazioni e una squadra che all’interno della massima lega italiana continua a passeggiare.

Simone Inzaghi (Ansafoto) – Asromalive.it

E’ vero… i tre punti conquistati a Udine sono frutto di un gol arrivato nel recupero, ma anche stavolta le statistiche parlano chiaro: 23 tiri totali (contro i tre dell’Udinese) e 6 tiri in porta (contro una misera conclusione dei padroni di casa), senza contare il 77% di possesso palla per i lombardi. I nerazzurri non perdono in campionato dalla sconfitta di settembre contro il Sassuolo, ovvero l’unica formazione che può vantarsi di aver fatto lo sgambetto a Inzaghi & co.

Tuttavia, l’entusiasmo dei tifosi nerazzurri non è stato smorzato soltanto dall’eliminazione in Champions subita contro l’Atletico Madrid del cholo Simeone, ma anche dalle numerose indiscrezioni trapelate in merito al contesto finanziario della propria squadra del cuore, ancora perseguitata dagli ingenti debiti accumulati nel corso degli anni. In tal senso è intervenuto recentemente Arrigo Sacchi, il quale, in occasione della presentazione del suo libro ‘Il realista visionario’, ha parlato con franchezza in merito ala situazione Inter.

Sacchi ne ha per tutti, ma in particolare per l’Inter

Arrigo Sacchi, storico allenatore nostrano di fama internazionale, ha rilasciato dichiarazioni taglienti nei confronti della società nerazzurra e dei risultati ottenuti nel corso della stagione. Secondo l’ex tecnico del Milan, il rendimento e l’efficacia della corazzata nerazzurra sarebbe stata viziata da alcune “furbate” finanziarie: “C’è una tendenza in Italia di voler arrivare all’obiettivo da furbi, non è giusto. Bisogna uscire da questa situazione altrimenti resteremo sempre in questo stato di crisi. Vincere facendo i debiti significa barare. L’Inter sta barando? Sì”. Queste le parole del tecnico nato a Fusignano nel lontano 1946, riportate nero su bianco dal Corriere Adriatico.

Arrigo Sacchi (Ansafoto) – Asromalive.it

Ecco poi i complimenti a quanto svolto sulla panchina nerazzurra da Simone Inzaghi, ma anche in questo caso non poteva mancare una stoccatina, relativa all’eliminazione dalla Champions: “Si è evoluto, è cresciuto tantissimo. Credo sia sulla strada giusta. Ma in Champions contro l’Atletico Madrid ha sbagliato. Le squadre spagnole vanno aggredite, a un certo punto si è schierato con sei difensori consegnandosi all’avversario”. Nel corso della presentazione Sacchi ha anche avanzato alcune critiche alle tendenze caratteristiche del calcio moderno, ricordando con quali presupposti nacque il giuoco del calcio: “Oggi si punta tutto sulla tattica, si aspetta solo l’errore dell’avversario. I padri fondatori inventarono il calcio come sport offensivo e di squadra, in Italia lo abbiamo trasformato in individuale e difensivo. Siamo al paradosso. La Nazionale? Spalletti è come me, può fare bene. Mi rivedo tanto in lui, ma non è il solo. Apprezzo Sarri, Gasperini, Italiano e Pioli”.

Leonardo Marcucci

Laureando in Lettere, la mia infanzia si è consumata in una piacevole convivenza tra calcio e cinema. Tuttavia, a differenza di molti, nel mio caso la scrittura non è mai stata un piacevole ripiego ad una sfumata carriera da calciatore o regista, ma, al contrario, l’obiettivo è sempre stato chiaro e univoco: diventare un giornalista. Affetto da una grave patologia che mi impedisce di assistere ad una qualunque manifestazione umana, senza ritrovarmi a fare ordine tra una sequela di analisi e conseguenti giudizi (alle volte dissonanti tra loro), ho sempre individuato nel giornalismo la pratica più proficua e stimolante per tentare di unire l’utile al dilettevole.

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