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La sessione di mercato in arrivo promette di rinnovare con vigore il valzer di allenatori già avvenuto nel corso dell’ultima estate

La stagione dell’Inter attualmente appare come una creatura difficile da catalogare, a causa di  una serie di temi a dir poco aperti che si renderanno fruibili e chiari soltanto nel giro di qualche settimana, quando le varie competizioni in cui sono coinvolti i nerazzurri svilupperanno i propri esiti.

Tutto è ancora aperto e, difatti, gli uomini di Inzaghi potrebbero chiudere la stagione tra trionfi e festeggiamenti, come tra delusioni e critiche per via della crescente possibilità di ritrovarsi a luglio con “zero titoli” conquistati.

Allegri al posto di Inzaghi: lo spogliatoio l’ha già cacciato (Ansafoto) – Asromalive.it

Quest’ultima possibilità aprirebbe a scenari a dir poco impronosticabili fino ad una manicata di mesi fa, quando la figura di Inzaghi appariva come l’unica realmente inamovibile all’interno dell’intero panorama di tecnici impegnati a guidare una formazione della Serie A.

Di recente in tal senso sono emerse delle novità di rilievo, in grado influenzare concretamente il destino dell’ex allenatore della Lazio, ma, per via di un ricambolesco effetto domino, anche quelle della Roma di Claudio Ranieri, attualmente alla ricerca di un erede del tecnico originario di Testaccio.

Lo United pronto a cacciare Amorim: Inzaghi o Allegri per il futuro dei Red Devils?

La reputazione europea di mister Inzaghi è oramai un fatto – l’ex Lazio è riuscito a collaudare un sistema di gioco in grado di tradurre l’estetica calcistica in risultati ed efficacia – e, nel corso delle ultime settimane, sono cresciute esponenzialmente le possibilità che il tecnico nerazzurro possa passare il suo prossimo futuro fuori dallo stivale, nel tentativo di confermare le ottime impressioni avute da alcune delle figure più blasonate e influenti del panorama calcistico del Vecchio Continente.

Basti pensare che lo stesso Inzaghi era comparso tra i candidati più appetibili per guidare il futuro del Manchester City nel caso in cui Pep Guardiola avesse deciso di chiudere il proprio ciclo al comando dei citizens (prospettiva ancora viva talaltro).

Lo United pronto a cacciare Amorim: Inzaghi o Allegri per il futuro dei Red Devils? (ANSA) – asromalive.it

Di recente, tuttavia, sono emerse novità in merito all’altra sponda di Manchester, dove Ruben Amorim appare tutt’altro che comodo. Se è vero che il City non ha confermato lo strapotere delle scorse stagioni, lo United è attualmente 15esimo, il che, alla luce degli ingenti investimenti delle ultime sessioni di mercato, appare un risultato difficile da commentare.

Amorim in realtà gode della fiducia dei vertici dei Red Devils, tuttavia, secondo quanto riportato da Football Insider, la sua panchina potrebbe iniziare a tremare freneticamente nel caso in cui non vengano restituiti risultati e segnali di vitalità nel giro di una manciata di settimane. In tal senso la figura di Inzaghi appare come una delle più appetibili per sostituire il portoghese, ma vi è anche da considerare la possibilità che i nerazzurri conquistino perlomeno un trofeo e, dunque, che il tecnico piacentino rimanga a Milano.

Questa prospettiva aprirebbe le porte ad un’altra opzione particolarmente chiacchierata a Manchester: Massimiliano Allegri. L’ex Juve è attualmente una delle opzioni più discusse per il post Ranieri a Roma, ma la prospettiva United gli garantirebbe senza dubbio un ingaggio sensibilmente più ricco e la possibilità di confrontarsi con il palcoscenico più ambito del calcio europeo: la Premier League.

Leonardo Marcucci

Laureando in Lettere, la mia infanzia si è consumata in una piacevole convivenza tra calcio e cinema. Tuttavia, a differenza di molti, nel mio caso la scrittura non è mai stata un piacevole ripiego ad una sfumata carriera da calciatore o regista, ma, al contrario, l’obiettivo è sempre stato chiaro e univoco: diventare un giornalista. Affetto da una grave patologia che mi impedisce di assistere ad una qualunque manifestazione umana, senza ritrovarmi a fare ordine tra una sequela di analisi e conseguenti giudizi (alle volte dissonanti tra loro), ho sempre individuato nel giornalismo la pratica più proficua e stimolante per tentare di unire l’utile al dilettevole.

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