Roma-Torino: quell’ironia di Ventura…

Storia di un rigore, o forse due..

Rigore tutta la vita

ROMA TORINO RIGORE MARQUINHO / ASROMALIVE.IT – “Ho urlato che vergogna ma ce l’avevo con i miei giocatori, non si possono fare due fallacci così netti in area di rigore”. Chi ieri sera ha sentito queste parole pronunciate da Giampiero Ventura dopo la sfida vi avrà colto senza dubbio un’ironia nemmeno tanto velata. L’allenatore del Torino ovviamente ce l’aveva in quella circostanza con la cinquina arbitrale, che aveva concesso un rigore a suo dire generoso (tanto che il primo arbitro inizialmente non l’aveva concesso).

Riguardando le immagini però, anche se noi forse siamo di parte giudicate voi, non si può che essere d’accordo con il suo omologo Zdenek Zeman “Di rigori qui ce n’erano due”. Marquinho è all’interno dell’area palla al piede, inseguito da Ogbonna il quale per cercare di proteggere il pallone inciampa e nell’atto di cadere va a franare addosso al tallone del brasiliano. Marquinho, o perchè è sportivo o perchè ha una concreta chance di tirare, non si lascia cadere come folgorato ma anzi resta in piedi e continua ad avanzare nel suo incedere. Arriva poi D’Ambrosio che, con Marquinho in precario equilibrio gli assesta una minuscola ancata che, data la situazione, ha fatto cadere il brasiliano definitivamente. E’ per questo motivo che Calvarese in occasione del primo contatto non ha segnalato nulla mentre in occasione del secondo si è messo la mano davanti alla bocca per parlare con l’arbitro Guida. Forse oggi Ventura, a freddo, avrà riguardato quelle immagini e si sarà accorto che questo era rigore. Sicuramente era molto più rigore questo che quello concesso da Massa in Roma-Udinese

Valerio De Santis

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