Conferenza stampa Spalletti: “Totti ha la febbre, salta il Milan”

Luciano Spalletti

ROMA-MILAN CONFERENZA STAMPA SPALLETTI – Il tecnico giallorosso Luciano Spalletti si presenza in conferenza stampa alla vigilia del match di domani sera che vedrà il club capitolino ospitare il Milan di Vincenzo Montella allo Stadio Olimpico. Ecco le parole dell’allenatore toscano:

ASROMALIVE.IT SEGUE LA CONFERENZA STAMPA IN TEMPO REALE

Sugli infortunati
Peres ieri ha fatto differenziato per trauma contusivo alla coscia sinistra, oggi rientra in gruppo, tutto apposto. Strootman e Vermaelen sono in gruppo, Florenzi, Salah, Paredes proseguono il percorso, mentre la novità che ci garba poco è che Totti ha la febbre alta. Il dottore è stato un po’ da lui ed è impossibile averlo a disposizione per domani.

Quanto è stato difficile preparare la partita di domani dopo il derby?
Io faccio sempre un discorso un po’ diverso. Il nostro campionato è uguale, è tutto difficile. Abbiamo lasciato dei punti per strada che non dovevamo lasciare, poi magari siamo andati a riprenderli contro squadre toste. Quello che diventa fondamentale è che si possiede solo il presente, non bisogna guardare indietro, si deve sfruttare il massimo dal presente. Il momento è ora, è sempre quello che vivi. Se uno riesce a vivere sempre nel presente si accorgerà che è tutto più facile.

Poco fa hanno chiesto a Montella quale elemento volesse togliere alla Roma e ha risposto lei. Al Milan, invece, quale elemento vorrebbe togliere?
E’ Montella, perché Roma è casa sua, l’Olimpico è casa sua. Conosce bene tutto. Ci tornerà da allenatore, sicuramente, e sarà un bell’allenatore per la Roma. Per ritirargli la palla che ci ha tirato lui, è vero la Roma è stata costruita per vincere, mentre il Milan no. E questo evidenzia il vero livello degli allenatori. Tra i due è lui quello più bravo, e lo diventerà anche di più. Ho letto anche che mi ha perdonato, e mi fa piacere. E’ più facile capire e fare i genitori quando lo si diventa. Il suo marchio è quello di gestire la palla, passa sempre attraverso il collettivo. E’ quello di cui aveva bisogno di quando giocava, ovvero non della palla lunga, della ripartenza, ma della squadra che si posizionava nella metà campo avversaria, che palleggiava. Era sveltissimo con i piedi, è svelto ora con la mente. Soprattutto per questo sarà una partita bellissima. Entrambe avranno lo stesso obiettivo: quello di fare la partita.

Su Strootman, come ha gestito questa situazione con il calciatore?
Già è andato via tutto, nel senso che noi per quanto riguarda i derby abbiamo già dato, ne parleremo nel 2017. Se proprio dobbiamo ricordare qualcosa è il fatto del guantone di Angelo Peruzzi e del buon lavoro che ha fatto per riportare la squadra a questi livelli qui. Per il resto ne riparleremo l’anno prossimo. Come dicevo prima a noi interessa la partita di domani sera. Si va oltre.

Sull’anti Juventus
Noi vogliamo la squadra che ha vinto contro il Milan, non l’anti Juve. Con loro ci giocheremo dopo e si parlerà quella settimana lì. Il discorso iniziale era del tentativo di racchiudere adesso, il presente. Poi domani ci può accadere di tutto, diventa fondamentale per la nostra classifica, per la nostra identità, per quelli che sono gli obiettivi di questi due giorni, vincere contro il Milan. Siamo costruiti per vincere le partite e poi vedremo che scenario si apre. Il parlare dei futuri avversari è una cosa che non ha senso se non fai bene il presente. Vincere contro il Milan, assolutamente ora.

Olimpico pieno con oltre 40mila spettatori. Secondo lei può essere una partita da spot per il calcio italiano?
Si, quella del Napoli di oggi lo è stato. Le partite che si vedono in questi ultimi periodo dicono che ci sono molte pretendenti per l’alta classifica e giocano tutte un buon calcio, per cui è corretto dire che il nostro calcio è in crescita. E’ corretto dire che quella di domani sera sarà una bella partita.

Le piace più la Roma dell’anno scorso o quella di quest’anno? Secondo lei sta cambiando il calcio?
Io penso che sia più completo se ci si mette un po’ più di fisicità. Lo scettro, pur giocando in velocità e palla a terra, è un valore in più, ma la fisicità ti da molto. Le palle inattive oggi decidono molti risultati. La fisicità ti fa sopperire alla qualità tecnica dell’avversario. Vanno bene tutte le soluzioni da percorrere. E’ chiaro che se riesci a mettere più componenti ci sono dei vantaggi. La cosa evidente è che la Roma dell’anno scorso era senza Edin, e quest’anno è con Edin. Quando è venuto a parlare con me, perché io con i miei giocatori ho un buonissimo rapporto, nonostante ruoli, punti di vista e situazioni, gli ho sempre detto che la mia Roma la vedevo con lui, con una prima punta fisica, forte. Ora siamo qualche metro più lunghi, mentre l’anno scorso eravamo più corti. Io la preferisco così, con un po’ di fisicità dentro, perché si hanno poi più soluzioni.

La Roma ha segnato più del doppio dei gol nel secondo tempo. C’è una ragione per questa caratteristica?
No, io preferirei il contrario, andare in vantaggio il prima possibile e gestire la partita dal vantaggio. A volte quando è successo poi non abbiamo preso i vantaggi. Ancora non abbiamo quell’identità così forte, così evidente che dobbiamo per forza ricercare e avere. Noi abbiamo la possibilità di far valere il nostro timbro, mentre per il momento non lo abbiamo ancora modellato bene, ma ci arriveremo il prima possibile.

I risultati delle prossime due partite incideranno sul mercato?
Io penso che la Roma non sia legata a quello che è il risultato della partita. La Roma ha come obiettivo quello di migliorarsi sempre, andare alla ricerca di essere più forte. Il presidente sta mettendo in pratica quelle che erano le intenzioni di cui parlava quando è venuto. E la Roma deve essere sempre più forte, per cui tutti quelli che lavoreranno per il mercato lo faranno per avere una squadra più forte.

Chi è la favorita domani?
Noi, si gioca in casa, siamo stati costruiti per vincere.

Sull’infortunio di Salah. C’è la possibilità di rivederlo prima della Coppa d’Africa
Se recupera lo porto anche domani sera. Se lui fosse in grado di fare 20 minuti lo porto anche domani sera visto quello che è successo a Francesco. Non mi rassegno a niente e per niente. Noi abbiamo una partita fondamentale dove le forze ci vorrebbero tutte. Quelle che mi crescono in mano da qui alla gara le metto a disposizione della Roma.


Impostazioni privacy