Roma-Napoli, alla vigilia di quello che un tempo era il “Derby del Sole”, Spalletti è voluto ritornare sulla questione, ormai storica, del rapporto con Totti.
La gara tra Roma e Napoli rappresenta da sempre un classico del nostro campionato, soprattutto considerando l’importanza storica di questa gara, da quest’anno ulteriormente acuita dalla dialettica Spalletti-Mourinho che tanto ha infiammato la Serie A di circa una decade fa.
Se a ciò si aggiunge la grande ostilità tra le due squadre, un tempo gemellate, e il fatto che sulla panchina del Napoli sieda un allenatore che nella Capitale è stato tanto amato prima di catalizzare l’antipatia di buona parte della piazza, si capisce facilmente perché i 90 minuti di domani abbiano un sapore molto particolare.
Il Napoli viene da un momento totalmente diverso rispetto a quello dei padroni di casa, chiamati a reagire dopo la figuraccia europea per evitare che rumors e polemiche rimbalzino con ancora più veemenza in una realtà calcistica che si abbatte, e si esalta, con troppa facilità.
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Il certaldino è ormai inviso a gran parte dei tifosi della Roma per l’infelice e poco rispettosa gestione di Francesco Totti durante la sua seconda esperienza sulla panchina capitolina. Per quanto l’ex Inter abbia permesso a Dzeko e compagni di regalarsi grandi soddisfazioni, seppur senza alcun titolo, continua ad essere ricordato per le modalità con le quali ha portato lo storico numero 10 a chiosare la sua lunga carriera.
Lo stesso mister aveva parlato della suddetta questione nella sua prima conferenza stampa da tecnico partenopeo, affrontandola nuovamente oggi, alla vigilia proprio di Roma-Napoli. Queste, infatti, le sue dichiarazioni relativamente alla serie incentrata sulla biografia de “Il Pupone”.
“Totti è stato il calciatore più forte che abbia mai allenato. Anche io ho intenzione di fare una serie su Totti. Non voglio anticipare nulla ma il titolo sarà ‘Speriamo de morì tutti dopo”. Ovvio il tono sornione delle sue parole.
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