Calciomercato Roma, doppio sgarbo dell’Inter che, oltre a cedere Onana e puntare su Vicario, potrebbe spiazzare Pinto in un altro modo
La questione portiere è aperta in casa Roma. E lo sappiamo. Pinto nei mesi scorsi – e il suo lavoro continuerà anche nei prossimi – ha in mente di trovare un estremo difensore che possa andare a sostituire Rui Patricio nel momento in cui il portoghese chiuderà il proprio rapporto con i giallorossi (contratto in scadenza nel 2024) ma perché no, anche alternarsi con lo stesso nel corso della prossima stagione.
Vi abbiamo parlato spesso di quello che è il reale obiettivo della Roma, e vale a dire Vicario dell’Empoli: portiere che ha maturato non solo una certa esperienza nel massimo campionato italiano ma anche sta dimostrando di avere delle qualità importanti che fanno gola alle big della Serie A. E non c’è quindi solamente la Roma, ma anche l’Inter, come sappiamo, anche per via di una possibile cessione di Onana, sulle tracce dell’estremo difensore toscano. E proprio l’intreccio col Chelsea, che ha in mente di fare un’offerta ai nerazzurri, potrebbe regalare un altro sgarbo a Pinto.
Calciomercato Roma, il Chelsea offre Loftus-Cheek
Secondo quanto infatti riportato dalla Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina, i Blues, per cercare di alleggerire la richiesta economica dei nerazzurri – si parla di 50 milioni di euro – potrebbero mettere sul piatto almeno un paio di contropartite tecniche. E una riguarda un elemento che è stato accostato alla Roma in diverse occasioni.
Si parla infatti di un possibile inserimento nell’operazione del centrocampista Loftus-Cheek, ormai un esubero a Londra, che i giallorossi avrebbero messo nel mirino per rinforzare il centrocampo di Mourinho. Ma adesso il Chelsea lo potrebbe offrire all’Inter per strappare Onana e Marotta potrebbe pure decidere di accettare questa contropartita. E poi, ovviamente, andare forte su Vicario. Un doppio sgarbo quindi per Pinto. Che attende di capire come si evolverà questa situazione. Le indicazioni che arrivano, però, non sono di certo così positive.