Amarcord, quel pareggio dell’ex Desideri che condannò la Fiorentina

Un ritorno con la mente ad un Roma-Udinese del passato decisivo per la salvezza dei friulani in un momento delicato per i giallorossi

L'As Roma nella stagione 1992-1993

AMARCORD ROMA UDINESE DESIDERI / WEB – Tornando indietro con la memoria ai Roma-Udinese disputati all’Olimpico nel passato ce n’è uno, non troppo brillante nè particolarmente avvincente, capace però di segnare le sorti di classifica di alcune squadre del campionato italiano. Correva la stagione 1992-93, precisamente si disputava l’ultima giornata di Serie A, la trentaquattresima. I giallorossi, autori di un campionato ben al di sotto delle aspettative ed in attesa di disputare la finale di Coppa Italia contro il Torino, affrontano l’Udinese in cerca di punti salvezza in casa. L’atmosfera non è proprio festosa, c’è solo tanta curiosità per la nuova proprietà simboleggiata dall’imprenditore romano Franco Sensi, da poco nuovo acquirente della società capitolina. La gara vive di leggere fiammate, ritmi blandi ed estivi, con i friulani tenaci alla disperazione per cercare di vincere lo scontro salvezza a distanza con la Fiorentina. I giallorossi passano in vantaggio all’inizio della ripresa grazie ad un penalty realizzato dal tedesco Haessler, uno dei più positivi nella Roma di mister Boskov. Da lì in poi i padroni di casa smettono di fare la partita e consentono agli ospiti di provare la rimonta; un atteggiamento poco apprezzato dai propri tifosi e non solo, capace di portare alla reazione vincente dell’ex Stefano Desideri, che a pochi minuti dal novantesimo trova il pareggio decisivo. Condannata da questo risultato proprio la Fiorentina, pur vincente con un tennistico 6-2 sul Foggia ma retrocessa per via della classifica avulsa, mentre i friulani si sarebbero giocati di lì a poco lo spareggio salvezzo contro il Brescia. Un pari dunque dai ritmi vacanzieri molto contestato dalla società viola, che avrebbe accusato la Roma rea di aver combinato il pari con l’Udinese senza troppi scrupoli. Una pagina non eccelsa della storia giallorossa in un momento particolare, una stagione che precedette i cambiamenti imprenditoriali imposti dalla gestione Sensi.

Keivan Karimi

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