Roma-Napoli è stata una partita nella quale non sono mancati gli episodi da moviola. I due rigori concessi ai giallorossi per due falli di mano hanno fatto un po’ storcere il naso a qualche tifoso partenopeo, magari arrabbiato anche perché i direttori di gara su altri campi non hanno mostrato di avere la stessa “linea” riguardo questo genere di fallo.
A fine gara Insigne, in una intervista, ha rivelato di un suo colloquio con l’arbitro proprio riguardo i casi da moviola. «E comunque noi ci chiediamo perché il VAR una volta funzioni e una no. Ho provato a porre la domanda a Rocchi che mi ha gelato: penso di aver fatto meno errori io che tu, oggi. Ma io non volevo offendere, domandare è lecito. Volevo solo dei chiarimenti» ha detto il talentuoso giocatore napoletano.
Che non ha tutti i torti. Del resto anche la Roma, solamente qualche giorno prima, ha avuto a che fare con una decisione arbitrale molto discutibile come il rosso inflitto a Fazio. Una espulsione (ingiusta) decretata senza prendere nemmeno in considerazione la possibilità di rivedere tutto allo schermo, e nonostante le proteste giallorosse.
Urge insomma fare un po’ di chiarezza. E al più presto. Il VAR non serve a togliere autorità ai fischietti di turno, ma è un ausilio tecnologico che deve essere usato con regolarità, specie quando una situazione “calda” lo richiede. E che deve tranquillità a chi sta in campo, non generare altri nervosismi.
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