Serie A, il ministro Spadafora frena sulla ripartenza

La ripresa della serie A continua ad essere argomento di discussione. Chi si aspettava qualche novità da parte del premier Conte durante la sua conferenza stampa è rimasto deluso, ma del resto bisogna anche capire che il calcio è sì importante ma non può essere considerato tra le priorità del paese, ancora alle prese con l’emergenza Coronavirus.

Vincenzo Spadafora
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Il ministro dello Sport Spadafora è consapevole della volontà della Figc e delle squadre di riprendere a giocare, ma per adesso vuole far tenere a tutti i piedi per terra. «Lo sport non è solo il calcio – ha detto -. E il calcio non è solo la Serie A. Incontrerò il comitato tecnico scientifico per i protocolli da approvare a tutti gli sport, compresi i piccoli centri e le palestre. Lavorerò affinché tutte le realtà sportive possano riaprire in sicurezza. Il mio interesse è che tutto lo sport, compreso il calcio, possa ricominciare».

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Le parole del massimo esponente del governo per ciò che concerne lo Sport frenano subito gli entusiasmi dopo la parziale apertura del premier. «Con Gravina ho un ottimo rapporto, ma poi se andiamo a vedere nel dettaglio delle leghe, non credo che la Serie A sia incline ad accettare la sospensione del campionato da parte del Governo. Tutt’altro, e lo dico dalle pressioni che riceviamo costantemente. Rispetto e sostengo il calcio, ma poco fa anche il mio omologo spagnolo ha detto che non sa se ripartiranno, l’Olanda ha già chiuso…».

I dubbi del ministro Spadafora

Nella trasmissione “Che tempo che fa” di Fabio Fazio il ministro ha poi precisato ancora: «Ripartenza degli allenamenti il 18 maggio? Vedremo se ci saranno le condizioni, vogliamo ripartire in sicurezza. Non voglio penalizzare il calcio, ma serve una ripresa graduale. La Figc ha presentato un protocollo e il comitato tecnico scientifico ha detto che non è ancora sufficiente. Servono approfondimenti necessari, solo dopo la conclusione di quegli accertamenti potremo dire se il campionato riprenderà o meno»

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