Finale Coppa Italia, Pecoraro: “L’ultima chance per le tifoserie”. Cochi: “Si poteva giocare alle 21”

Le dichiarazioni del Prefetto, Gianluca Pecoraro, e del delegato allo sport del Comune di Roma, Alessandro Cochi

Roma-Lazio
Roma-Lazio

FINALE COPPA ITALIA COCHI ULTIMA CHANCHE TIFOSERIE PECORARO GIOCARE 21 / ASROMALIVE.IT – Ormai, come già si sa da qualche ora, è ufficiale: la finale di Coppa Italia tra Roma e Lazio si giocherà alle ore 18.00 del 26 maggio. Intervenuto a T9, il Prefetto Gianluca Pecoraro ha affermato: “Per quanto mi riguarda è l’ultima chance per le tifoserie romaneGiocare nel pomeriggio è un segnale – ha sottolineato -.Se questo segnale non viene percepito, o addirittura respinto, allora a questo punto significa che a Roma bisogna comportarsi diversamente. Ovviamente la competenza è della Lega Calcio, ma per me è l’ultima chanche“.

Sulla decisione di anticipare l’orario è intervenuto anche Alessandro Cochi, delegato allo sport del Comune di Roma. Questa la sua intervista a Radio Manà Manà Sport:

“Ovviamente Roma Capitale in primis e poi di concerto Lega Calcio, Coni devono essere in grado di garantire una festa di sport. Ci sarà concomitanza con le elezioni e la stessa Polizia Municipale sarà impegnata nel garantire la regolarità delle stesse. C’è stata sinergia, ma non possiamo negare che ci saranno criticità. Roma Capitale deve garantire fermezza, abbiamo un mese per pianificare il tutto. Erano sorti problemi per determinate categorie, come scrutatori e presidenti di seggio, nei giorni feriali si poneva lo stesso problema anche per i commercianti. Poi si presenta anche il discorso dei diritti televisivi che va preso in considerazione: è stata una decisione presa dall’Osservatorio con la Lega Calcio“.

Ritiene che sia stata una “mezza sconfitta” per la città di Roma non poter far fronte a determinate esigenze, soprattutto in merito alla decisione dell’orario?
“Si anticipa di tre ore, non di tre giorni. In una situazione di criticità come il derby di poco tempo fa, qualche problema si è avuto fuori allo stadio. Non parlerei di sconfitta della città che ha saputo rispondere egregiamente in molte altre occasioni , Roma non si farà spaventare”.

Non le sembra una decisione presa perché si doveva prendere per forza?
“Con la scusa della finale di Coppa Italia si è fatto troppo rumore. E’ chiaro che episodi incresciosi possono accadere anche di giorno, ripeto: abbiamo un mese per risolvere ed organizzare i problemi. Si poteva tranquillamente giocare alle 21. Per quanto riguarda la questione dei biglietti sarà necessario aprire un discorso differente”.

Giocare alle 18 crea un problema, essendo un orario a ridosso della chiusura dei seggi, soprattutto per quanto riguarda il deflusso dei tifosi dallo stadio?
“Abbiamo delle responsabilità di governo; se il Prefetto e la Questura hanno deciso alle 18, ne prendiamo atto e procediamo uniti onde evitare uno scarico di responsabilità inutile”.

Chi è stato il primo a proporre l’orario pomeridiano?
“Sin dall’inizio le prime indicazioni erano per non giocare la sera e poi, di concerto, si è deciso così. Ripeto: ne prendiamo atto e facciamo fronte comune”.

Crede possa essere una bella festa di sport? 
“Abbiamo un mese di tempo per creare il giusto clima. Lo Sport è portatore di certi valori e le responsabilità vanno suddivise a seconda dei ruoli e delle competenze”.

Cosa è cambiato da Juventus – Napoli dello scorso anno ad oggi? Non c’erano alla base gli stessi problemi?
“La gestione di tifoserie che vengono da fuori la città si gestisce incanalandole in maniera diversa. I tifosi per il derby confluiscono da ogni singolo municipio di Roma è richiede una predisposizione organizzativa differente”.

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