Morte Petrini, Il ricordo dei suoi ex compagni

Insieme ai tempi di Liedholm, oggi Prati, De Sisti e Santarini piangono la scomparsa del loro compagno di squadra

Carlo Petrini

PETRINI PRATI SANTARINI DE SISTI / WEB – Oggi purtroppo si susseguono i ricordi per un’altra morte nel mondo del calcio avvenuta in queste ultime ore. Si è spento infatti Carlo Petrini, ex calciatore della Roma.

Gazzetta Giallorossa ha intervistato tre compagni di squadra dei tempi in giallorosso trascorsi insieme: Pierino Prati, Sergio Santarini e Giancarlo De Sisti.

Un ricordo di Petrini?

Pierino Prati
“Il mio ricordo, risale a molto prima, quando a livello di Nazionali Under 14 e15 giocavamo sempre insieme. Lui veniva dal Milan, poi ci siamo ritrovati nella Roma. E’ una notizia terribile, abbiamo fatto tanta strada assieme. Mi ricordo che quando Liedholm mi chiese chi preferivo accanto in attacco, io indicai lui (Petrini). Quelle furono le ultime tappe insieme. So che Petro ultimamente aveva avuto dei problemi, ma era un ragazzo serio, sempre in contatto con i problemi. La sua scomparsa mi rende tanta tristezza. Fino a qualche anno fa ci sentivamo, perdo una persona che ha vissuto nell’era giovanile tanto tempo insieme a me”.

Giancarlo De Sisti
“Me lo ricordo forte,  vigoroso, un bel ragazzo molto impegnato nel calcio. Aveva grande volontà, appassionato del mestiere che cercava di dare tutto in campo. A Roma non era riuscito a fare tantissimo, ricordo che il suo più grande applauso lo ricevette dalla curva quando chiese scusa dopo un gol mangiato contro la Sampdoria. Fuori dal campo ci si frequentava poco, perché io avevo la mia vita sempre riservata, ma ricordo che per un periodo aveva abitato a Grottaferrata ed era una persona per bene, un ragazzo serio che si faceva gli affari suoi”.

Sergio Santarini
“Petrini è una mia vecchia conoscenza, assieme a me e a Turone abbiamo vinto il campionato d’Europa per nazionali Juniores nel 66′. Era un grandissimo giocatore, meritava molto di più, sfortunatamente magari, mentalmente non era predisposto per votare tutta la sua bravura nel calcio, ha avuto degli episodi un po sbagliati, ma la morte annulla tutto, rimane solamente il bravo ragazzo che era. Simpatico, compagnone e dispiace quando certe cose si impossessano di un ragazzo a cui si chiedeva solo e unicamente di giocare a pallone. Lo ricordo sempre come un ragazzo che con i suoi gol ci fece vincere un Europeo e che quando ne sbagliò tanti con la Sampdoria chiese scusa ai tifosi e si risolse tutto in un applauso”.

 

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