Serie A, i big potrebbero partire verso altri campionati: ecco perché

Che sarà della serie A? Domanda alla quale difficile dare una risposta. Di sicuro da un lato c’è la volontà dei club di ripartire, che però si scontra con le tempistiche e con le misure ancora stringenti relative all’emergenza Coronavirus.

@ Getty Images

L’ultimo decreto governativo però non ha fatto chiarezza sulle date, anzi solo quella relativa agli allenamenti individuali che potranno riprendere dal 4 maggio. Solo successivamente potrà esserci il via libera per quelli di gruppo e quindi per la ripresa delle partite. Con un possibile tour de force tra giugno e luglio per completare il campionato.

Opzione che ormai è stata presa in considerazione da tutti i presidenti dei club, che sono alle prese con i mancati incassi di questo periodo e con un timore importante, quello che è stato sottolineato anche dal Corriere della Sera, ovvero il rischio di perdere i loro giocatori migliori, attirati dalle “sirene” dei campionati dove ci saranno più soldi da spendere.

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E’ vero che in Europa la situazione non è certo chiara. In Francia non si riprenderà a giocare fino ad agosto, ma in Spagna e in Germania la ripartenza potrebbe avvenire nelle prossime settimane, così come in Inghilterra. Le squadre di Premier League hanno già stanziato 4 milioni di sterline per l’acquisto di 26mila tamponi da effettuare due volte la settimana.

Il rischio concreto di dover cedere giocatori a prezzi low cost esiste e la Roma lo sa bene, visto che il Lipsia ha chiesto un forte sconto per prendere Schick, giocatore per il quale era stato già definito il diritto di riscatto a 28 milioni di euro, 29 in caso di qualificazione alla Champions League per i tedeschi.

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