Calciomercato Roma, quattro mesi per provarci | Decide Mourinho

Calciomercato Roma, questa prima sosta per le Nazionali permetterà allo Special One di poter valutare con più attenzione i non pochi elementi rimasti a Trigoria.

Josè Mourinho ©Getty Images

La Roma ha iniziato “col botto“, imponendosi sulle prime tre avversarie incontrate in questo poker di match stagionali di apertura. I 360 minuti fin qui disputati hanno permesso di capire come Mourinho abbia le idee più che chiare su quali debbano essere i titolari della rosa.

Dalla prima gara con il Trabzonspor a quella con la Salernitana, passando per l’incontro con la Fiorentina, il portoghese ha cambiato solo Carles Perez per sopperire alla squalifica di Zaniolo e Abraham per Shomurodov. L’uzbeko era stato schierato all’andata dei preliminari di Conference, quando l’ingaggio dell’inglese non era stato ancora definito.

Pur riconoscendo in queste scelte una forte mentalità anglosassone, secondo la quale il turnover ha molto meno importanza rispetto al credo italiano, è indubbio che l’ex Tottenham inizierà a sfruttare di più anche gli elementi presenti in panchina dopo la ripresa.

Con i dovuti scongiuri da parte dei tifosi capitolini, il girone di Conference è abbastanza abbordabile e permetterà sicuramente di gestire energie e risorse, preservando la colonna portante per i match di Serie A.

Il mancato approdo del tanto atteso centrocampista costringerà di fatto lo Special One a schierare alcuni dei diversi elementi osservati durante il pre-season ma che finora hanno trovato poco spazio.

Impossibile, infatti, credere che la coppia mediana resti sempre quella costituita da Veretout e Cristante. Molto più probabile, invece, assistere ad un progressivo inserimento dei giovani che Mou intende far crescere sotto la propria egida e alcuni elementi rimasti a Roma proprio per convincerlo.

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Calciomercato Roma, Mourinho li osserva: la chance giusta per scalare gerarchie?

Josè Mourinho abbraccia Ibanez ©Getty Images

Dopo la sosta, Diawara e Villar avranno la chance di scalare gerarchie e provare ad essere schierati con maggiore continuità, dimostrando alla piazza tutta di aver meritato la permanenza.

Potrebbero essere anche i mesi della definitiva consacrazione di Darboe, accostato a numerosi club negli scorsi mesi ma alla fine rimasto a Trigoria per mettersi a disposizione di mister e squadra, insieme al quasi coetaneo Bove.

Da non dimenticare poiKumbulla e Carles Perez. Il primo non  è stato mai schierato fin qui ma sa di poter contare sulla fiducia del tecnico ed è al lavoro per farsi trovare pronto quando necessario. Lo spagnolo, invece, è stato tra i più propositivi in occasione del poker inflitto ai campani e, sin dalle prime amichevoli, è apparso molto più incisivo e sicuro di sé rispetto alla passata stagione.

Infine, giusto ricordare Reynolds e Calafiori. L’americano è a Roma da gennaio ma ha dimostrato di non essere ancora pronto al 100% mentre il numero 13 ha già fatto vedere buone cose durante la parentesi Fonseca ed è pronto ad alternarsi a Matias Vina, in attesa del recupero di Spinazzola.

Saranno tre mesi molto intensi, in cui tutti dovranno lavorare duramente per difendere i propri colori e mettere in primo piano la cosa più importante per la piazza, il bene della Roma. Un po’ come sottolineato dallo stesso Abraham, Mourinho si aspetta che tutti possano lasciare il sangue sulla maglia, impegnandosi al massimo.

Fondamentale un atteggiamento del genere anche per il proprio bene, soprattutto per i tanti giocatori fin qui citati che avranno, forse, l’occasione più importante della propria carriera. Diventare cioè pedine dello scacchiere guidato dal mister presentato a ragione da Tiago Pinto come “Il migliore al mondo”.

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