LA REPUBBLICA Pjanic: “L’Olimpico sarà infuocato”

Tifosi Roma
Tifosi Roma

«L’Olimpico sarà infuocato», parola di Miralem Pjanic. O appello, a seconda dei punti di vista: di certo non serviva la voce del centrocampista bosniaco per accendere di significato Roma-Juventus, la partita delle partite. A cui la città ha risposto alzandosi in piedi e correndo ad affollare le rivendite: 55 mila tagliandi staccati, settori esauriti, tutti, ad eccezione di Monte Mario e Famiglie.

Con la possibilità, tenendo il ritmo di vendita delle ultime ore, di raggiungere quota 60 mila. Già frantumato il record stagionale, l’affluenza è destinata a scrivere un nuovo record per l’Olimpico, mai così pieno nella sua storia per un quarto di finale di coppa Italia: nemmeno per i due derby del 1998. Per questo Garcia può sorridere: «Sarà un ambiente terribile, sarà un vantaggio molto importante per noi, possiamo paragonarlo allo Juventus Stadium: è più facile giocare in casa con il pubblico dietro, il nostro sarà carico, giocheremo anche per loro, sarà una bella cosa».

Atmosfera da scudetto, allora, tra chi lo scudetto se lo gioca settimana dopo settimana sui campi della serie A. E pazienza se stavolta in palio c’è soltanto il pass per la semifinale di coppa Italia: Roma si è accesa già, d’attesa, annusando la grande nemica. Il sogno della decima coppa da raggiungere, ricordandosi di non nominare mai, per nessuna ragione, la stella d’argento, quella che va a chi raggiunge cifra tonda, nella capitale è vietato e assurta al ruolo di iattura innominabile dopo i due tentativi falliti delle finali perse nel 2010 contro l’Inter e il 26 maggio scorso addirittura con la Lazio. Un doppio riscatto, allora, questo Roma-Juve. Anche sui social, dove gli sforzi di Garcia di convincere tutti che «Roma-Juve non è una rivincita», rischiano di cadere nel vuoto. «Vendichiamo Torino», è grido diffuso. Qualcuno lancia proclami: «Se vinciamo siamo i favoriti», altri chiedono cautela. E ammoniscono: «Evitiamo di portarci sfiga che questi le ultime volte c’hanno massacrato». Troppo fresca la delusione di Torino del 5 maggio. Ma a Trigoria c’è chi ci crede appende striscioni trionfalistici: “Ve volemo inca…volati contro la signora delle prestazioni sospette”. La ricetta di un tifoso da radio è semplice: «Tranquilli, ce pensa “Strootwailer”».

Altri si accontentano di meno: «Fatece vedè la maglia sudata», mentre tanti se la prendono con l’arbitro Tagliavento. Sul web, il direttore di gara diventa “Tagliaventus”«È il top player della Juventus», lamentano tanti.«Perché fate arbitrare lui? Che problemi avete? », l’eco torinese: no, l’arbitro non piace proprio a nessuno. Meglio forse pensare alla gara.

Roberto Pruzzo, bomber del secondo scudetto romanista, ha le idee chiare su cosa serve alla Roma: «Aspettare la Juve e colpirla. Credo che Nainggolan sia entrato di prepotenza in questa squadra, punterei su di lui costruendo un centrocampo più muscolare, con Nainggolan- De Rossi-Strootman. E non rinuncerei subito a Ljajic: è un giocatore importante, mi sembra sprecato lasciarlo fuori. Piuttosto lascerei fuori Gervinho, almeno al pronti-via. Poi però me lo giocherei a partita in corso, quando può fare ancora più male».

Chiede meno un romanista ex juventino come Angelo Di Livio: «Il campionato è fortemente ipotecato, solo la Juventus può perderlo per come si è messa. È decisamente troppo forte, ma la coppa è un’altra cosa, in coppa si può andare avanti. Anzi, dico di più: si deve». Una convinzione generata dai fatti: «La Roma è cresciuta molto ultimamente, anche dopo l’acquisto di Nainggolan, e lo ha dimostrato anche sabato, con il Livorno non c’è stata gara».

Intanto sulla partita piove la dichiarazione d’amore, non senza il giallo di un possibile futuro in Francia, di Miralem Pjanic«Amo i tifosi di Roma – giura il bosniaco – sono diventato uno di loro. E la Roma è una grandissima società. Se dovessi andare via lo farei solo per il Paris Saint Germain, ma dovrebbe volerlo anche la Roma e la squadra francese, altrimenti resterei qui, felice»E felice della sua permanenza, non c’è dubbio, sarebbe anche Garcia. 

Fonte: La Repubblica

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