Responsabile medico Lazio: “Non sono negazionista”, richiesta alla UEFA

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TAMPONI LAZIO DICHIARAZIONI MEDICO – Ho chiesto alla Uefa di uniformare i test e come si fa nel doping di avere delle contro-analisi, per avere una sicurezza”, con queste parole il responsabile medico della Lazio, Ivo Pulcini, ha risposto ai microfoni di ‘Radio Punto Nuovo‘ alle tante critiche ricevute.

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Caso tamponi Lazio, differenza Serie A-UEFA

Differenza sui reagenti tra Uefa ed Italia? Non sono un genetista, mi documento perché cerco di capire. Da medico, quando faccio un tampone alla gola ad un bambino per lo streptococco, dal laboratorio mi dicono anche qual è l’antibiotico migliore. Il tampone non fa la diagnosi. Col tampone molecolare, non quello rapido, identifica tre geni, il primo specifico per Sars Cov2, poi aggiunge altri due geni con delle tracce di acido nucleico, che non causa malattia, che non porta contagio e non si può definire positivo. Non è possibile che nello stesso giorno un laboratorio mi da un risultato debolmente positivo ed uno totalmente negativo”.

Per la Uefa, anche chi è positivo al gene N deve essere isolato, in Italia può scendere in campo. Noi facciamo una serie lunghissima di esami, li riscontro anche migliori dopo questa scarsa positività, ho l’obbligo di dire ad un mio atleta che per me può giocare, così come può farlo per il protocollo Figc”.

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Caso tamponi Lazio, le dichiarazioni su Immobile

Rispettiamo tutti i regolamenti, facciamo ogni 4 giorni il tampone, la Procura Federale non credo abbia trovato nessuna irregolarità. Io non sono un negazionista e non voglio essere etichettato come tale, faccio le cose con scienza e coscienza. Casi come Hakimi ed Immobile? Ridicolo che Immobile venga indicato come un untore. Abbiamo avuto altri due casi debolmente positivi e poi riconosciuti negativi”, ha concluso.

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