UFFICIALE, Chelsea: Abramovich lascia la gestione

Il proprietario del Chelsea, Roman Abramovich, ha fatto un passo indietro ufficiale nei giorni del conflitto tra Russia e Ucraina

A poche ore dalla finale di Carabao Cup contro il Liverpool, il proprietario del Chelsea Roman Abramovich ha emesso un comunicato ufficiale per annunciare il passaggio di consegne nella gestione quotidiana del club.

Ufficiale, Abramovich lascia la gestione del Chelsea
Roman Abramovich © LaPresse

A capo del club londinese da circa 20 anni, il magnate russo ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Durante i miei quasi 20 anni di proprietà del Chelsea, ho considerato sempre il mio ruolo come un custode del Club, per garantire i successi che possiamo ottenere oggi e costruire in ottica futura. C’è da svolgere un ruolo positivo per le nostre comunità. Ho sempre preso le mie decisioni tenendo a cuore l’interesse del club. Ecco perché oggi ho deciso di affidare agli amministratori della Fondazione di beneficenza del Chelsea la gestione e la cura del Club. Credo che attualmente siano nelle migliori condizioni per prendersi cura degli interessi della società, dei giocatori, dello staff e dei tifosi”.

Chelsea, cosa c’è dietro la decisione di Abramovich

Chelsea
Tuchel © LaPresse

Prima del comunicato ufficiale di Abramovich, l’allenatore del Chelsea Tuchel aveva espresso tutta la sua preoccupazione per le ripercussioni che la guerra tra Russia e Ucraina potrebbe avere sul club: “Sono a conoscenza di tutti questi scenari. Preferirei evitare di commentare fino a quando non verrà presa una decisione ufficiale. Ma siamo consapevoli della situazione e ci distrae, ci preoccupa. In un certo senso posso capire le opinioni e le critiche nei confronti del club, nei confronti di noi che rappresentiamo quel club. Al momento non ci sentiamo responsabili di tutto questo ma la guerra è orribile e non ci possono essere dubbi su questo. Per me è una situazione impensabile”.

La decisione di Abramovich è generata dall’instabilità politica creata dall’invasione decisa da Putin in Ucraina e dalle possibili conseguenze sulle proprietà russe in Europa. In particolare il deputato laburista del Parlamento inglese, Chris Bryant, avrebbe già chiesto delle sanzioni anche per Abramovich, in particolare il sequestro dei suoi beni.

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